(segue) Prefazione a Regresso delle nascite, morte dei popoli
(1 settembre 1928)
[Inizio scritto]


      Città e campagne
      Il moto di diminuzione non è soltanto progressivo ma si accelera ogni anno di più. Nei primi sei mesi del 1928 le nascite sono diminuite in cifra assoluta di oltre 11 mila nei confronti del 1927; con questo fatto aggravante, che si è verificato una specie di crollo in quelle Provincie dell'Italia meridionale che sembravano ed erano il vivaio demografico della Nazione. Il solito ostinato ottimista potrà osservare che la proporzionale diminuzione della mortalità compensa la diminuita natalità e che in ogni caso un coefficiente del 26.9 per mille, è confortante. Tanto è vero che la popolazione italiana è aumentata al netto di 414 mila abitanti nel 1926, di 457 mila nel 1927; di 239 mila nei primi sei mesi del 1928. L'ostinato ottimista è pregato di seguirmi nell'esame più intimo delle cifre, e gli farò vedere quale spaventosa agonia demografica si nasconde sotto il coefficiente globale del 26.9 per mille. Questo coefficiente lo si deve esclusivamente alla prole dei rurali. Tutta l'Italia cittadina o urbana è in deficit. Non solo non c'è più equilibrio, ma i morti superano i nati. Siamo alla fase tragica del fenomeno. Le culle sono vuote ed i cimiteri si allargano. Tutte le città dell'Italia Centrale e Settentrionale accusano lo stesso deficit. Ma una città particolarmente cara al Fascismo italiano sembra detenere il lamentevole primato: Bologna.
      Basterà enumerare queste cifre che non hanno bisogno di commenti: «dal 1873 al 1927 in un periodo cioè di 55 anni si sono avuti in Bologna 2658 nati vivi in più dei morti, con una media annua di 48 o poco più! (Resto del Carlino del 31 luglio '28). Bologna ha quasi raddoppiato nello stesso periodo di tempo la sua popolazione, rarefacendo la popolazione rurale della provincia, che, per fortuna, è ancora feconda. Nulla di più umiliante che leggere i bollettini quotidiani dello Stato Civile di Bologna che accusano quasi invariabilmente il doppio dei morti sui vivi!

(segue...)