La Diana del nuovo tempo
(9 dicembre 1928)
Alla Camera dei
Deputati, nella tornata del 9 dicembre 1928, si svolgeva la 245a ed
ultima riunione di quella XXVII Legislatura che fu la prima
costituita dal Regime Fascista; ebbe l'alto compito di votare le
prime Leggi rivoluzionarie; e meritò di essere chiamata la
Costituente Fascista. In tale occasione il Duce rivolse ai Deputati
uscenti questo discorso di chiusura che può dirsi veramente la
diana del nuovo tempo.
In esso il Duce,
riassumendo in sintesi l'attività della XXVII Legislatura,
richiamando con evidente antitesi il decadimento della Camera nelle
Legislature precedenti, fissava i caratteri della nuova vita politica
e parlamentare, nel vasto quadro unitario del nuovo tempo iniziato
dal Fascismo.
Onorevoli camerati!
Io sono perfettamente sicuro che
voi non vi attendete da me un discorso elegiaco. Questa è una
corda che manca alla mia lira. Ho letto il Pindemonte, ma non è
il mio poeta.
Del resto io noto il vostro stato
di animo e mi accorgo che voi seguite il monito di un autore che mi
fu caro nella mia giovinezza e che dice: «Vai incontro alla
tempesta con passo leggero».
Purtuttavia bisogna riconoscere
che c'è in questo momento, in questa nostra Assemblea, una
atmosfera di solennità, quella di tutte le cose che
cominciano, si tramutano, finiscono. Ma io non insisterò su
questo tema e pronuncerò un discorso che chiamerò
ancora politico, quantunque questa terminologia appaia superata al
mio amico onorevole Orano.
Voglio anzitutto farvi un elogio.
Voi sapete che io sono parco in materia. Ora io vi dichiaro con
fraterno spirito di simpatia, con una cordialità sincera, alla
quale dovete credere, che voi avete compiuto il vostro dovere di
fronte alla Rivoluzione, di fronte alla Nazione.
(segue...)
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