(segue) La diana del nuovo tempo
(9 dicembre 1928)
[Inizio scritto]

      Questa XXVII Legislatura è destinata a rimanere nella storia del nostro Paese sotto il titolo che già le è stato assegnato di Costituente della Rivoluzione fascista, poiché ormai nessuno dei nostri avversari o ottusi, o vociferatori, o criminali, osa negare che noi abbiamo compiuto, stiamo compiendo e compieremo una rivoluzione, se rivoluzione significa cambiamento rapido o totale di un determinato ordine di cose e creazione di un altro ordine di cose.
      C'è in questa nostra Assemblea una pattuglia: è la pattuglia preesistente a questa legislatura, i trentacinque Deputati che erano presenti in quest'Aula il 16 novembre 1922, quando con un discorso che molto probabilmente non potrà essere dimenticato, io inchiodavo la maggioranza del vecchio Regime alla sua impotenza e alla sua vergogna.
      Vorrei che questi trentacinque si alzassero in piedi, perché mi piacerebbe di riconoscerli.
      Questa è la Camera che ha degnamente operato, che è stata disciplinata e ferma anche nei momenti più difficili. Nel torbido secondo semestre del 1924, quando l'Aventino pretendeva di sommergere il Regime in una questione morale inesistente, la maggioranza fascista fu fedele e ferma nei ranghi; perdemmo soltanto qui e là ai margini degli uomini, ma di questo non ci dobbiamo dolere; sono scorie che è meglio perdere lungo il cammino.
      Questa è la Camera del 3 gennaio 1925, è la Camera del 9 novembre 1926, è la Camera dello Stato Corporativo, di tutte le leggi di difesa della Rivoluzione, di tutte le leggi che hanno creato il nuovo Stato. E in quest'ultima settimana voi avete compiuto l'opera, votando delle leggi fondamentali.
      Io non dichiarerò ciclopica la legge per la bonifica integrale, perché io non amo i superlativi; è una legge però importante, notevole, per l'opera che noi potremo compiere e realizzare durante i 14 anni calcolati, perché noi siamo matematicamente sicuri di durare.

(segue...)