(segue) La diana del nuovo tempo
(9 dicembre 1928)
[Inizio scritto]
Questo plebiscito si svolgerà
in assoluta tranquillità, non eserciteremo seduzioni o
pressioni. Il popolo voterà perfettamente libero. Ho appena
bisogno di ricordare tuttavia, che una Rivoluzione può farsi
consacrare da un plebiscito, giammai rovesciare.
Ciò nondimeno il plebiscito
avrà la sua importanza e noi desideriamo che riesca solenne.
Avrà la sua importanza grande, perché avviene non solo
dopo sei anni di Regime fascista, ma dopo dieci anni di Fascismo. Il
popolo italiano dovrà giudicare e siccome io credo nelle forze
del popolo italiano, nella sua innata e profonda probità, che
era soltanto guastata dai politicanti di professione, credo che ora
il plebiscito non eluderà la nostra più che legittima
aspettativa.
Intanto, o camerati, nell'attesa,
bisogna perfezionare incessantemente il Regime, in tutte le sue
espressioni e in tutte le sue formazioni. Bisogna prima di tutto
avere maggior disinvoltura quando c'è rotazione o sostituzione
di uomini e non tramutare questo passaggio di consegna o di
sentinelle in una specie di tragedia politico-personale.
Vi assicuro che niente succede.
D'altra parte se non ci fosse
questa rotazione di uomini, in un certo momento la società
fascista risulterebbe cristallizzata.
Bisogna poi o camerati, porre la
massima cura assidua e quotidiana nel distinguere nettissimamente
quello che è il sacro e quello che è il profano, non
mascherare gli affari personali con la politica del Regime e
dell'Italia.
Ancora bisognerà guarire
dalla mania tra ingenua e incorreggibile delle nostalgie e dei
rimpianti. Noi non vogliamo avere l'aria né rassomigliare agli
aderenti di vecchi partiti che erano sempre fissi al calendario
solare perché in ogni giorno c'era materia di commemorazione e
finivano per adottare una posa che poteva anche accusare inguaribili
nostalgie temporali o dentarie. Non siamo noi di questa scuola e di
questo stile; noi siamo sempre «domani» e ci ricordiamo
di «ieri» dal punto di vista della semplice
documentazione cronologica. La storia ci penserà la Storia a
farla.
(segue...)
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