(segue) La diana del nuovo tempo
(9 dicembre 1928)
[Inizio scritto]

      Abbiamo ricevuto una eredità pesante, ma possiamo dire orgogliosamente che non siamo stati impari a questa che qualche volta è stata veramente una tremenda fatica che imponeva delle responsabilità tali da far tremare le vene e i polsi.
      Talvolta, o camerati, quando mi accade, invero raramente, di riflettere sulla vicenda abbastanza singolare della mia vita, io levo una preghiera all'Onnipotente, che egli non voglia chiudere la mia giornata prima che i miei occhi non abbiano visto, la nuova, più luminosa grandezza, sulla terra e sui mari dell'Italia fascista.