(segue) Periodo storico
(22 dicembre 1928)
[Inizio scritto]

      Ma io — quasi ad addolcire la melanconia di questo annuncio — voglio dirvi che S. E. Tittoni avrà altro pubblico ufficio, non meno importante di quello fin qui da lui coperto in quest'Assemblea. La sua nuova carica segnerà appunto la congiunzione fra due momenti dello spirito e della coltura italiana: fra due età della vita che è stolto considerare opposte, mentre invece devono comprendersi e armonizzarsi.
      La giovinezza è un dono divino, che però la maturità consapevole degli anziani deve salvaguardare dalle insensate dissipazioni e dalle malcerte precocità.
      La forza e la passione dei giovani contemperata dalla saggezza delle lunghe esperienze vissute, è destinata a formare la tempra nuova e necessaria, dell'anima italiana. Il rispetto che questo Regime di giovani, e spesso di giovanissimi, ha tributato al Senato, vi dimostra che queste idee sono nella coscienza del Fascismo.
      Il Governo si associa alle parole che l'on. Bonin Longare, fedele e sagace servitore dello Stato, ha pronunciato, salutando il vostro Presidente. Mi permetta il senatore Bonin Longare di ringraziarlo per quanto ha detto sull'opera del Regime.
      In mezzo secolo, quale cambiamento; ma in sei anni di Fascismo quale gigantesco cammino nelle cose e negli spiriti!
      Il popolo italiano ha dinanzi a sé le vie del futuro, difficili, ma non chiuse. Esso le percorrerà consapevole della sua forza, della sua posizione storica e morale nel mondo.
      Con questa certezza nel cuore, prima di separarci, eleviamo il pensiero alla Maestà del Re, alle Forze Armate dello Stato e al popolo italiano, realtà vivente e immortale della Patria.