(segue) Il Consiglio Nazionale delle Ricerche
(2 febbraio 1929)
[Inizio scritto]
Per la prima volta, dal 1860 a
oggi, si è compiuta un'inchiesta sugli Istituti scientifici,
sugli Enti culturali, sui periodici scientifico-tecnici. I risultati
sono raccolti in tre volumi. Mentre in altri Stati si discute ancora
sul modo di compilare una completa bibliografia scientifica, il
Direttorio ha già pubblicato la prima annata della
Bibliografia scientifica italiana. Nel centro più importante
della nostra vita industriale, Milano, è stato istituito un
archivio tecnico che renderà servizi notevolissimi a chiunque
gli chiederà informazioni di carattere tecnico e scientifico.
Queste le iniziative rese di pubblica ragione, alle quali devesi
aggiungere tutto il lavoro di organizzazione compiuto con raccolta
operosità.
Il Direttorio non ha atteso che i
Comitati nazionali si formassero per avviare alcuni studi rispondenti
ai bisogni più urgenti della vita nazionale, con la formazione
di alcune Commissioni, la quali hanno già iniziato gli studi
su alcuni problemi di alto interesse nazionale, come quello
dell'alimentazione e dei fertilizzanti.
Questa prima fase dei lavori si
inquadra oggi nei Comitati nazionali e nel Consiglio delle ricerche
completamente formato con la partecipazione dei presidenti e dei
segretari di ciascun Comitato. Oggi io non ho che a confermare le
direttive da me esposte nel messaggio del primo gennaio 1928. Voglio
però aggiungere alcune considerazioni che vanno, non solo al
Comitato, ma a tutta la Nazione. Il Consiglio deve avere i mezzi
necessari, e li avrà, per assolvere il suo compito. Ma bisogna
sfrondare il terreno dagli organi inutili, dalle Commissioni
superflue e da talune organizzazioni inefficienti che si sono venute
formando con un crescendo continuo prima dell'istituzione del
Consiglio nazionale delle ricerche.
La ricerca scientifica deve
svolgersi senza il vincolo e la preoccupazione dell'insegnamento. La
ricerca scientifica deve servire alla scienza e alle esigenze
nazionali. Non deve servire a creare nuove cattedre e nuovi
insegnamenti. Il Consiglio deve essere un organismo all'unisono con
la vita della Nazione, e quindi a contatto con gli industriali, con
gli agricoltori, coi commercianti, con le amministrazioni. Di qui la
necessità di un coordinamento e di un collegamento tra le
Confederazioni sindacali e il Consiglio nazionale delle ricerche.
(segue...)
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