(segue) Relazione alla Camera sugli accordi del Laterano
(14 maggio 1929)
[Inizio scritto]

      Vi sono quindi due sovranità ben distinte, ben differenziate, perfettamente e reciprocamente riconosciute. Ma, nello Stato, la Chiesa non è sovrana e non è nemmeno libera. Non è sovrana per la «contraddizion che nol consente»; non è nemmeno libera, perché nelle sue istituzioni e nei suoi uomini è sottoposta alle leggi generali dello Stato ed è anche sottoposta alle clausole speciali del Concordato. Ragion per cui la situazione può essere così definita: Stato sovrano nel Regno d'Italia, Chiesa Cattolica con certe preminenze lealmente e volontariamente riconosciute; libera ammissione degli altri culti. Ciò precisato — ed io ritengo che questa precisazione non vi sia dispiaciuta — passo innanzi nel mio preambolo.
      Il mio discorso sarà analitico e documentato. D'altra parte, noi abbiamo posto fine ad una questione che ha affaticato non i decenni, ma i secoli. Non c'è nessuna esagerazione retorica nel dire che per là Questione Romana sono corsi fiumi d'inchiostro e si sono stampate montagne di carta. Il signor Bastgen, tedesco, durante la guerra si è sottoposto alla fatica di raccogliere tutti i documenti concernenti la Questione Romana. Ne sono usciti tre volumi ponderosi ed un supplemento di 400 pagine. Li ho letti tutti e ho potuto constatare che l'elenco non è completo, anche perché questo autore si è fermato al 1919. Mancano molti documenti che figurano, ad esempio, nel Libro Verde, diramato nel 1870 dal Ministro degli esteri del tempo, Visconti Venosta. Si calcola che non meno di mille sieno i progetti che, a distanza di tempo, sono stati lanciati all'opinione pubblica per risolvere la Questione Romana: progetti seri e progetti strampalati, a seconda dei temperamenti e dei climi. Si era finito per concludere che la Questione Romana era uno di quei problemi statici, cronici, che non hanno soluzione, come la quadratura del circolo. Si aggiungeva che questa soluzione non poteva avvenire in Regime fascista, perché il nostro è un Regime dittatoriale, perché ha fatto tabula rasa di molte ideologie, perché la vecchia diplomazia vaticana, onusta delle esperienze di due millenni, non avrebbe dato credito al Regime che ha dieci anni di vita e sette di governo.

(segue...)