(segue) Relazione alla Camera sugli accordi del Laterano
(14 maggio 1929)
[Inizio scritto]
Che cosa facciamo noi?
Comunichiamo l'avvenimento all'Ordinario diocesano, perché
prenda le sue decisioni in ordine alla gerarchia ecclesiastica. Ma
poi i casi sono due: o trattasi di un delitto comune, e allora
l'ecclesiastico viene ridotto allo stato laicale e segue la sorte di
tutti i condannati comuni; o è un delitto politico, e allora
il prevenuto o il condannato avrà tutte le agevolazioni che
abbiamo consentito a tutti coloro che sono rei di delitti del genere.
Un giornalista straniero ha detto
che con questo articolo l'Italia è alla mercé del
Vaticano e che nessuno, all'infuori degli ecclesiastici, potrà
godere di simile privilegio. Sarà dunque necessario di dire
che il Gran Maestro della massoneria Domizio Torrigiani, da quando fu
colpito da incipiente cecità fu tratto dal confino e messo in
una clinica dell'Italia centrale? Che meraviglia, allora, se domani
un Cardinale, ipotesi che ritengo assolutamente assurda, o un Vescovo
o un sacerdote condannato per delitto politico siano trattati con i
riguardi che tutti i Regimi hanno per questo genere di reati?
Si è parlato di diritto
d'asilo. Se un delinquente fugge in una Chiesa, i Carabinieri gli
correranno dietro e lo acciufferanno. D'altra parte è noto che
i delinquenti hanno un sacro terrore di fuggire in Chiesa. Temono
forse i fulmini della Divinità, oltre che le manette dei
Carabinieri! È evidente che, salvo questi casi d'urgenza, la
forza pubblica non ha nessun particolare interesse di entrare in
Chiesa, se non vi sia chiamata. Ma nel Concordato lettone l'articolo
15° parla chiaramente di «immunità delle chiese
secondo le norme del diritto canonico». Nell'articolo 6°
del Concordato polacco è ripetuta la stessa formula con
l'aggiunta «purché tuttavia la sicurezza pubblica non
abbia a soffrire». Identico nel Concordato lituano.
Tutto quello che concerne
l'assistenza ai militari è già in atto. Le stesse
clausole figurano nei Concordati polacco e lituano. Per quello che
riguarda la scelta degli Arcivescovi e dei Vescovi, non abbiamo fatto
che prendere le clausole dei Concordati precedenti. Per il giuramento
abbiamo preso, come suol dirsi, la clausola della nazione più
favorita, cioè la formula del giuramento polacco. Per tutto
quello che concerne la nuova sistemazione degli enti e dei beni
ecclesiastici, vi parlerà con la sua particolare competenza il
collega Guardasigilli.
(segue...)
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