(segue) Discorso al Senato sugli accordi del Laterano
(25 maggio 1929)
[Inizio scritto]

      Non per niente sino al 1874 un bastimento francese stazionò nel porto di Civitavecchia!
      Ora abbiamo tolto questa spina; le riserve sono cessate; Roma appartiene di diritto e di fatto al Re d'Italia e alla Nazione italiana. Questa, o Signori, e la grandiosità dell'evento, e nessuna polemica, nessun gioco dialettico, e meno ancora nessuna stolta calunnia, può diminuirla dinanzi al popolo italiano e dinanzi alla storia.
      Onorevoli senatori, io sono sicuro che voi, che siete, come sempre, pensosi dei supremi interessi della Nazione, non negherete in maggioranza il vostro suffragio favorevole all'attuale disegno di legge.