(segue) Al gran rapporto del Fascismo
(14 settembre 1929)
[Inizio scritto]
Allo scopo d'attenuarne le
conseguenze, un programma di lavori è stato concretato per un
importo di 130 milioni, interessanti quaranta provincie, più 9
milioni d'annualità, che corrispondono ad un altro centinaio
di milioni, più alcuni tronchi dell'autostrada pede-alpina,
più i lavori dell'Azienda della strada, che occuperanno non
meno di sessantamila operai, e altri lavori in corso, come la
direttissima Bologna-Firenze.
A proposito dell'Azienda della
Strada affiora qualche movimento d'insoddisfazione. Basterà
ricordare agli impazienti, i quali pretendono il miracolo immediato,
che l'Azienda della Strada è nata il primo ottobre del 1928 e
organizzò i suoi uffici nei tre mesi successivi, fu sorpresa
dai rigori eccezionali dell'inverno, ha potuto por mano al lavoro
solo a primavera con ditte spesso ridicolmente attrezzate: sei mesi e
i risultati sono visibili a tutti e più si vedranno nel 1930.
Il programma di sistemazione dei primi 6000 chilometri di strade
nazionali in cinque anni sarà pienamente realizzato. Tutti
sanno che io ho una specie di passione romana per le strade, nelle
quali scorgo uno degli elementi fondamentali del benessere e
dell'unità del popolo.
Ma un altro problema, sempre in
materia di lavori pubblici, mi rende particolarmente ansioso: quello
degli acquedotti civici e rurali. Mentre l'acquedotto pugliese avvia
a compimento la sua colossale impresa, altri acquedotti sono alle
viste per essere attuati; cito quelli che interessano decine e
centinaia di comuni, come l'acquedotto del Monferrato, quello
dell'Istria, quello di Schievenin nel Veneto, quello del Ruzzo in
provincia di Teramo e non ricordo i minori in costruzione, come
quelli di Siena, di Sassari, di Sardegna. Il Regime fascista ha qui
un altro motivo d'orgoglio e di gloria: ha dissetato milioni
d'Italiani, che attendevano l'acqua da decenni e talvolta da secoli!
Anche l'industria meccanica e metallurgica avrà, fra Marina da
guerra e Ministero delle Comunicazioni, lavori per circa un miliardo.
(segue...)
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