(segue) Ai veliti del grano
(8 dicembre 1929)
[Inizio scritto]

      Nel discorso di premiazione pronunciato al Costanzi in data 10 ottobre 1926 io mi compiacevo dell'ottenuto raccolto che senza la battaglia del grano sarebbe stato certamente di molto inferiore, e insistevo nell'affermare che non bisognava aumentare la superficie coltivata a grano, salvo nei terreni bonificati di fresco, e che come superficie non si dovevano superare i cinque milioni di ettari. Insistevo invece sull'aumento della media per ettaro ed auspicavo che potesse giungere ai 15 quintali.
      Cominciò il secondo anno della battaglia. A raccolto ultimato, in data 9 ottobre 1927 io premiavo nel Palazzo dell'Esposizione, nella cerimonia dell'apertura della riuscitissima e utilissima Mostra del grano, gli agricoltori che avevano vinto.
      Il raccolto del 1927 fu di quintali 53.291.000. Stagione nettamente sfavorevole in tutta Europa. Diminuzione fortissima del raccolto in tutti i Paesi granari. Il raccolto modesto, non compensato nemmeno da un rialzo dei prezzi, avrebbe scosso molte fanterie, ma non quelle rurali le quali, come risultava dalle risposte mandatemi dai cattedratici, erano di nuovo entusiaste al lavoro. «La battaglia del grano, — dissi allora —, non si vince in un anno, ma la possibilità di vincerla esiste. Bisogna che il grano diventi, ovunque è possibile, una cultura intensiva. Bisogna generalizzare i casi e le zone di alto rendimento unitario. Questa vecchia terra italiana può dare il pane ai suoi figli di oggi e di domani, quando gli uomini sappiano utilizzare questi elementi: il sole, l'acqua, il lavoro, la scienza».
      Finito il terzo anno della battaglia del grano, in data 14 ottobre 1928, al teatro Argentina, io procedevo a premiare per la terza volta «i bravi rurali che combattendo nelle prime linee, si sono meritati il nome di veliti, cioè soldati veloci, dell'agricoltura italiana». L'annata era stata, con vicende atmosferiche, pessima nell'inverno. La solita stretta estiva (ragione fondamentale per adottare i grani precoci) aveva nociuto fortemente. Tuttavia le risultanze del raccolto segnavano quintali 62.214.800: da 9 a 10 milioni in più dell'anno precedente.

(segue...)