(segue) Compiti della Corte dei Conti
(25 gennaio 1930)
[Inizio scritto]
L'ordine di grandezza è
passato dal milione al miliardo. Necessità quindi di un
controllo accurato, metodico e organico a un tempo; che deve formare
nel cittadino e nel contribuente la convinzione che non un centesimo
dell'Erario viene speso fuori della legge, cioè senza
controllo preventivo e consuntivo.
La cerimonia odierna, alla quale
ho la soddisfazione e l'onore di partecipare, consacra la perfetta
regolarità dei conti dello Stato, per il bilancio in esame
1928-29. È quindi una testimonianza di altissimo valore
dettata dalla Corte, dopo attento esame e in piena indipendenza di
spirito. Ciò è da porre in rilievo, poiché la
chiarezza e la precisione del conto, la assoluta regolarità
delle scritture contabili e soprattutto la gelosa amministrazione del
pubblico denaro, sono direttive antiche e immutabili del Governo
fascista consapevole che gli Stati non hanno prestigio o credito, né
arrivano alla potenza, senza una saggia e scrupolosa gestione delle
loro fortune.
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