(segue) Al popolo napoletano
(25 ottobre 1931)
[Inizio scritto]

      E quanto tempo dovrà ancora passare per convincerci che nell'apparato economico del mondo contemporaneo c'è qualche cosa che si è incagliato e forse spezzato? Queste sono direttive precise con le quali si serve la vera pace, la quale non può essere dissociata dalla giustizia, altrimenti è un protocollo dettato dalla vendetta, dal rancore, dalla paura!
      Nella politica interna la parola d'ordine è questa: andare decisamente verso il popolo, realizzare concretamente la nostra civiltà economica che è lontana dalle aberrazioni monopolistiche del bolscevismo, ma anche dalle insufficienze stradocumentate dell'economia liberale. Non abbiamo nulla da temere.
      Le plutocrazie degli altri Paesi hanno troppe difficoltà in casa loro per occuparsi delle nostre questioni e dell'ulteriore sviluppo che vogliamo dare alla nostra Rivoluzione. Se ci fossero dei diaframmi che volessero interrompere questa comunione diretta del Regime con il popolo, diaframmi di interessi di gruppi e di singoli, noi, nel supremo interesse della Nazione, li spezzeremmo!
      La crisi mondiale, che non è più soltanto economica, ma è ormai, soprattutto, spirituale e morale, non ci deve fermare in uno stato di abulia o di inerzia: tanto maggiori sono gli ostacoli e tanto più precisa e diritta deve essere la nostra volontà di superarli.
      Napoli è profondamente trasformata: ne fanno testimonianza gli italiani e gli stranieri. Ma non basta. Napoli deve vivere; e sin da questo momento deve segnare le sue direttrici per l'azione del domani.
      Sono cinque: prima di tutto l'agricoltura, che deve trovare sbocchi per i prodotti delle vostre terre ubertose; poi l'industria, per la quale devono esserci i lavori che le leggi hanno stabilito; la navigazione, che nel vostro porto, completato e ammodernato, deve fare rifiorire i vostri traffici; l'artigianato, che documenterà al mondo la maestria, la genialità dei vostri artigiani; finalmente il turismo, poiché voi potete offrire al mondo panorami incantevoli e città dissepolte che non hanno uguali sulla faccia della terra.

(segue...)