La dottrina del Fascismo
(giugno 1932)
Questo Saggio su
La Dottrina del Fascismo costituisce la base fondamentale e sintetica
di qualunque studio, storico o teoretico, su l'essenza e gli sviluppi
del pensiero e della prassi fascista. Fu scritto per aderire alla
richiesta «L'Enciclopedia Italiana Treccani, allo scopo di dare
un adeguato e sicuro svolgimento alla voce «Fascismo», e
venne pubblicata nel XIV Volume, stampato nel giugno 1932 e posto in
distribuzione nel luglio dello stesso anno. Il Saggio si divide in
due parti (I. - Idee fondamentali. II. - Dottrina politica e
sociale). La prima parte venne ripubblicata sul «Popolo
d'Italia» dell'undici giugno; la seconda, su lo stesso
giornale, il 4 agosto. Alla prima parte l'Autore aggiunse una serie
di note, per la pubblicazione in volume, che fu fatta in seguito,
insieme con una Storia del movimento fascista di Gioacchino Volpe,
che già si trovava nel citato volume XIV dell'Enciclopedia,
come appendice al Saggio del Duce. Tale pubblicazione fa parte della
«Biblioteca dell'Enciclopedia Italiana» (Ed. Treves,
Treccani, Tumminelli, Milano 1933). I numeri posti tra parentesi si
riferiscono alle note predette, alle pag. 89-96 di questo volume.
L'importanza del
presente Saggio si rivelò subito, non solo ai lettori
italiani, ma agli studiosi di tutto il mondo e se ne iniziarono
immediatamente traduzioni e commenti in numerose nazioni.
I
Idee fondamentali
1. — Come ogni salda
concezione politica, il fascismo è prassi ed è
pensiero, azione a cui è immanente una dottrina, e dottrina
che, sorgendo da un dato sistema di forze storiche, vi resta inserita
e vi opera dal di dentro (1). Ha quindi una forma correlativa alle
contingenze di luogo e di tempo, ma ha insieme un contenuto ideale
che la eleva a formula di verità nella storia superiore del
pensiero (2). Non si agisce spiritualmente nel mondo come volontà
umana dominatrice di volontà senza un concetto della realtà
transeunte e particolare su cui bisogna agire, e alla realtà
permanente e universale in cui la prima ha il suo essere e la sua
vita. Per conoscere gli uomini bisogna conoscere l'uomo; e per
conoscere l'uomo bisogna conoscere la realtà e le sue leggi.
Non c'è concetto dello stato che non sia fondamentalmente
concetto della vita: filosofia o intuizione, sistema di idee che si
svolge in una costruzione logica o si raccoglie in una visione o in
una fede, ma è sempre, almeno virtualmente, una concezione
organica del mondo.
(segue...)
|