(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]
2. — Così il fascismo
non si intenderebbe in molti dei suoi atteggiamenti pratici, come
organizzazione di partito, come sistema di educazione, come
disciplina, se non si guardasse alla luce del suo modo generale di
concepire la vita. Modo spiritualistico (3). Il mondo per il fascismo
non è questo mondo materiale che appare alla superficie, in
cui l'uomo è un individuo separato da tutti gli altri e per sé
stante, ed è governato da una legge naturale, che
istintivamente lo trae a vivere una vita di piacere egoistico e
momentaneo. L'uomo del fascismo è individuo che è
nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e
generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime
l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare
nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio:
una vita in cui l'individuo, attraverso l'abnegazione di sé,
il sacrificio dei suoi interessi particolari, la stessa morte,
realizza quell'esistenza tutta spirituale in cui è il suo
valore di uomo.
3. — Dunque concezione
spiritualistica, sorta anch'essa dalla generale reazione del secolo
contro il fiacco e materialistico positivismo dell'Ottocento.
Antipositivistica, ma positiva: non scettica, né agnostica, né
pessimistica, né passivamente ottimistica, come sono in genere
le dottrine (tutte negative) che pongono il centro della vita fuori
dell'uomo, che con la sua libera volontà può e deve
crearsi il suo mondo. Il fascismo vuole l'uomo attivo e impegnato
nell'azione con tutte le sue energie: lo vuole virilmente consapevole
delle difficoltà che ci sono, e pronto ad affrontarle.
Concepisce la vita come lotta pensando che spetti all'uomo
conquistarsi quella che sia veramente degna di lui, creando prima di
tutto in sé stesso lo strumento (fisico, morale,
intellettuale) per edificarla. Così per l'individuo singolo,
così per la nazione, così per l'umanità (4).
Quindi l'alto valore della cultura in tutte le sue forme (arte,
religione, scienza) (5) e l'importanza grandissima dell'educazione.
Quindi anche il valore essenziale del lavoro, con cui l'uomo vince la
natura e crea il mondo umano (economico, politico, morale,
intellettuale).
(segue...)
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