(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]
4. — Questa concezione
positiva della vita è evidentemente una concezione etica. E
investe tutta la realtà, nonché l'attività umana
che la signoreggia. Nessuna azione sottratta al giudizio morale;
niente al mondo che si possa spogliare del valore che a tutto compete
in ordine ai fini morali. La vita perciò quale la concepisce
il fascista è seria, austera, religiosa: tutta librata in un
mondo sorretto dalle forze morali e responsabili dello spirito. Il
fascista disdegna la vita «comoda» (6).
5. — Il fascismo è
una concezione religiosa (7), in cui l'uomo è veduto nel suo
immanente rapporto con una legge superiore, con una Volontà
obiettiva che trascende l'individuo particolare e lo eleva a membro
consapevole di una società spirituale. Chi nella politica
religiosa del regime fascista si è fermato a considerazioni di
mera opportunità, non ha inteso che il fascismo, oltre a
essere un sistema di governo, è anche, e prima di tutto, un
sistema di pensiero.
6. — Il fascismo è
una concezione storica, nella quale l'uomo non è quello che è
se non in funzione del processo spirituale a cui concorre, nel gruppo
familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le
nazioni collaborano. Donde il gran valore della tradizione nelle
memorie, nella lingua, nei costumi, nelle norme del vivere sociale
(8). Fuori della storia l'uomo è nulla. Perciò il
fascismo è contro tutte le astrazioni individualistiche, a
base materialistica, tipo sec. XVIII; ed è contro tutte le
utopie e le innovazioni giacobine. Esso non crede possibile la
«felicità» sulla terra, come fu nel desiderio
della letteratura economicistica del '700, e quindi respinge tutte le
concezioni teleologiche per cui a un certo periodo della storia ci
sarebbe una sistemazione definitiva del genere umano. Questo
significa mettersi fuori della storia e della vita che è
continuo fluire e divenire. Il fascismo politicamente vuol essere una
dottrina realistica; praticamente, aspira a risolvere solo i problemi
che si pongono storicamente da sé e che da sé trovano o
suggeriscono la propria soluzione (9). Per agire tra gli uomini, come
nella natura, bisogna entrare nel processo della realtà e
impadronirsi delle forze in atto (10).
(segue...)
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