(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]
10. — Questa personalità
superiore è bensì nazione in quanto è Stato. Non
è la nazione a generare lo Stato, secondo il vieto concetto
naturalistico che servì di base alla pubblicistica degli Stati
nazionali nel sec. XIX. Anzi la nazione è creata dallo Stato,
che dà al popolo, consapevole della propria unità
morale, una volontà, e quindi un'effettiva esistenza. Il
diritto di una nazione all'indipendenza deriva non da una letteraria
e ideale coscienza del proprio essere, e tanto meno da una situazione
di fatto più o meno inconsapevole e inerte, ma da una
coscienza attiva, da una volontà politica in atto e disposta a
dimostrare il proprio diritto: cioè, da una sorta di Stato già
in fieri. Lo Stato infatti, come volontà etica universale, è
creatore del diritto (20).
11. — La nazione come Stato
è una realtà etica che esiste e vive in quanto si
sviluppa. Il suo arresto è la sua morte. Perciò lo
Stato non solo è autorità che governa e dà forma
di legge e valore di vita spirituale alle volontà individuali,
ma è anche potenza che fa valere la sua volontà
all'esterno, facendola riconoscere e rispettare, ossia dimostrandone
col fatto l'universalità in tutte le determinazioni necessarie
del suo svolgimento (21). E perciò organizzazione ed
espansione, almeno virtuale. Così può adeguarsi alla
natura dell'umana volontà, che nel suo sviluppo non conosce
barriere, e che si realizza provando la propria infinità (22).
12. — Lo Stato fascista,
forma più alta e potente della personalità, è
forza, ma spirituale. La quale riassume tutte le forme della vita
morale e intellettuale dell'uomo. Non si può quindi limitare a
semplici funzioni di ordine e tutela, come voleva il liberalismo. Non
è un semplice meccanismo che limiti la sfera delle presunte
libertà individuali. È forma e norma interiore, è
disciplina di tutta la persona; penetra la volontà come
l'intelligenza. Il suo principio, ispirazione centrale dell'umana
personalità vivente nella comunità civile, scende nel
profondo e si annida nel cuore dell'uomo d'azione come del pensatore,
dell'artista come dello scienziato: anima dell'anima.
(segue...)
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