(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]
(3) «Questo processo
politico è affiancato da un processo filosofico: se è
vero che la materia è rimasta per un secolo sugli altari, oggi
è lo spirito che ne prende il posto. Conseguentemente vengono
ripudiate tutte le manifestazioni peculiari dello spirito
democratico: il facilonismo, l'improvvisazione, la mancanza di senso
personale di responsabilità, l'esaltazione del numero e di
quella misteriosa divinità che si chiama «popolo».
Tutte le creazioni dello spirito — a cominciare da quelle
religiose — vengono al primo piano, mentre nessuno osa più
attardarsi nelle posizioni di quell'anticlericalismo che fu per molti
decenni, nel mondo occidentale, l'occupazione preferita della
democrazia.
«Quando si dice che Dio
ritorna, s'intende affermare che i valori dello spirito ritornano».
(Da che parte va il mondo?, in Gerarchia, a. I, 1922, n. 3; in Tempi
della rivoluzione fascista. Milano, Alpes, 1930, p. 34-35; ora
nell'edizione definitiva Hoepli, vol. II, pag. 264).
«Vi è una zona
riservata, più che alla ricerca, alla meditazione dei supremi
fini della vita. Quindi, la scienza parte dall'esperienza, ma sbocca
fatalmente nella filosofia e, a mio avviso, solo la filosofia può
illuminare la scienza e portarla sul terreno dell'idea universale».
(Al Congresso delle Scienze in Bologna, 31 ottobre 1926; in Discorsi
del 1926. Milano, Alpes, 1927, p. 368; ora nell'edizione definitiva
Hoepli, vol. V).
«Il movimento fascista per
essere compreso deve essere considerato in tutta la sua vastità
e profondità di fenomeno spirituale. Le sue manifestazioni
sono state le più potenti e le più decisive, ma non
bisogna fermarsi ad esse. Il fascismo italiano non è stato
infatti solamente una rivolta politica contro governi fiacchi e
incapaci che avevano lasciato decadere l'autorità dello Stato
e minacciavano di arrestare l'Italia sulla via del suo maggiore
sviluppo, ma è stato una rivolta spirituale contro vecchie
ideologie che corrompevano i sacri principii della religione, della
patria e della famiglia. Rivolta spirituale dunque, il fascismo è
stato espresso direttamente dal popolo». (Un messaggio al
pubblico inglese, 5 gennaio 1924; in Messaggi e proclami. Milano,
Libreria d'Italia, 1929, p. 107; ora nell'edizione definitiva Hoepli,
vol. IV).
(segue...)
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