(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]
(4) «La
lotta è l'origine di tutte le cose perché la vita è
tutta piena di contrasti: c'è l'amore e l'odio, il bianco e il
nero, il giorno e la notte, il bene e il male, e finché questi
contrasti non si assommano in equilibrio, la lotta sarà sempre
nel fondo della natura umana, come suprema fatalità.
«E
del resto è bene che sia così. Oggi può esser la
lotta di guerra, economica, di idee, ma il giorno in cui più
non si lottasse, sarebbe giorno di malinconia, di fine, di rovina.
Ora, questo giorno non verrà. Appunto perché la storia
si presenta sempre come un panorama cangiante. Se si pretendesse di
ritornare alla calma, alla pace, alla tranquillità, si
combatterebbero le odierne tendenze dell'attuale periodo dinamico.
Bisogna prepararsi ad altre sorprese, ad altre lotte. Non ci sarà
un periodo di pace sino a quando i popoli si abbandoneranno ad un
sogno cristiano di fratellanza universale e potranno stendersi la
mano oltre gli oceani e le montagne. Io, per mio conto, non credo
troppo a questi ideali, ma non li escludo perché io non
escludo niente». (Discorso al Politeama Rossetti di Trieste, 20
settembre 1920; in Discorsi politici. Milano, Esercizio tipografico
del «Popolo d'Italia», 1921, p. 107; ora nell'edizione
definitiva Hoepli, vol. II, pag. 99).
(5) «Intendo l'onore delle
nazioni nel contributo che hanno dato alla cultura dell'umanità».
E. Ludwig, Colloqui con Mussolini.
(Milano, Mondadori, 1932, pagina 199).
(6) «Chiamai invece questa
organizzazione: “Fasci italiani di combattimento”. In
questa parola dura e metallica c'era tutto il programma del fascismo,
così come io lo sognavo, così come io lo volevo, così
come io l'ho fatto!
(segue...)
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