(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]
«Ancora questo è il
programma, o camerati: combattere.
«Per noi fascisti la vita è
un combattimento continuo incessante che noi accettiamo con grande
disinvoltura, con grande coraggio, con la intrepidezza necessaria».
(In Roma, per il VII anniversario della Fondazione dei fasci, 28
marzo 1926; in Discorsi del 1926. Milano, Alpes, 1927, pag. 98; ora
nell'edizione definitiva Hoepli, vol. V).
«Eccoci persino di nuovo al
nocciolo della filosofia fascista. Quando un filosofo finlandese mi
pregò recentemente di dargli il senso del fascismo in una
frase, io scrissi in lingua tedesca: “Noi siamo contro la vita
comoda!”».
E. Ludwig, Colloqui con Mussolini.
(Milano, Mondadori, 1932, pag. 190).
(7) «Se il fascismo non
fosse una fede, come darebbe lo stoicismo e il coraggio ai suoi
gregari? Solo una fede, che ha raggiunto le altitudini religiose,
solo una fede può suggerire le parole uscite dalle labbra
ormai esangui di Federico Florio». (Vincolo di sangue, nel
Popolo d'Italia del 19 gennaio 1922, e in Diuturna. Milano, Alpes,
1929, p. 256; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. II, pag.
233).
(8) «La tradizione è
certamente una delle più grandi forze spirituali dei popoli in
quanto che è una creazione successiva e costante della loro
anima». (Breve preludio, in Gerarchia, a. I, 1922, n. 1, e in
Tempi della rivoluzione fascista. Milano, Alpes, 1930, p. 13; ora
nell'edizione definitiva Hoepli, vol. II, pag. 235).
(9) «Il nostro temperamento
ci porta a valutare l'aspetto concreto dei problemi, non già
le loro sublimazioni ideologiche o mistiche.
Per questo ritroviamo facilmente l'equilibrio». (Aspetti del
dramma, ne Popolo d'Italia del 31 ottobre 1917, e in Diuturna.
Milano, Alpes, p. 86' ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. I,
pag. 272).
(segue...)
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