(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]

      (15) «Abbiamo creato lo Stato unitario italiano. Pensate che dall'Impero in poi, l'Italia non fu più uno Stato unitario. Noi qui riaffermiamo solennemente la nostra dottrina concernente lo Stato; qui affermo non meno energicamente la mia formula del discorso alla Scala di Milano «tutto nello Stato, niente contro lo Stato, nulla al di fuori dello Stato». (Alla Camera dei Deputati, 26 maggio 1927; in Discorsi del 1927, ed. cit., p. 157; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. VI).
      (16) «Siamo cioè in uno Stato che controlla tutte le forze che agiscono in seno alla Nazione. Controlliamo le forze politiche, controlliamo le forze morali, controlliamo le forze economiche, siam quindi in pieno Stato corporativo fascista....
      «Noi rappresentiamo mi principio nuovo nel mondo, noi rappresentiamo la antitesi netta, categorica, definitiva di tutto il mondo della democrazia, della plutocrazia, della massoneria, di tutto il mondo, per dire in una parola, degli immortali principi dell''89». (Per l'insediamento del nuovo Direttorio nazionale del Partito, 7 aprile 1926; in Discorsi del 1926, ed. cit., p. 120; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. V).
      «Il Ministero delle Corporazioni non è un organo burocratico e nemmeno vuole sostituirsi alle organizzazioni sindacali nella loro azione necessariamente autonoma, diretta ad inquadrare, selezionare, migliorare i loro aderenti. Il Ministero delle Corporazioni è l'organo per cui, al centro o alla periferia, si realizza la corporazione integrale, si attuano gli equilibri fra gli interessi e le forze del mondo economico. Attuazione possibile, sul terreno dello Stato, perché solo lo Stato trascende gli interessi contrastanti dei singoli e dei gruppi, per coordinarli ad un fine superiore, attuazione resa più spedita dal fatto che tutte le organizzazioni economiche riconosciute, garantite, tutelate nello Stato corporativo, vivono nell'orbita comune del Fascismo: accettano cioè la concezione dottrinale e pratica del Fascismo». (Inaugurando il Ministero delle Corporazioni, 31 luglio 1926; in Discorsi del 1926, ed. cit., p. 250; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. V).

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