(segue) La dottrina del Fascismo: I. Idee fondamentali - II. Dottrina politica e sociale
(giugno 1932)
[Inizio scritto]

      «Abbiamo costituito lo Stato corporativo e fascista, lo Stato della società nazionale, lo Stato che raccoglie, controlla, armonizza e contempera gli interessi di tutte le classi sociali, le quali si vedono egualmente tutelate. E mentre prima, durante gli anni del regime demo-liberale, le masse laboriose guardavano con diffidenza lo Stato, erano al di fuori dello Stato, erano contro lo Stato, consideravano lo Stato come un nemico d'ogni giorno e di ogni ora, oggi non c'è italiano che lavori, che non cerchi il sua posto nelle Corporazioni, nelle federazioni, che non voglia essere una molecola vivente di quel grande, immenso organismo vivente che è lo Stato nazionale corporativo fascista». (Nel IV annuale della Marcia su Roma, dal balcone di Palazzo Chigi, 28 ott. 1926; ivi, p. 340; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. V).
      (17) «La guerra è stata «rivoluzionaria» nel senso che ha liquidato — tra fiumi di sangue — il secolo della democrazia, il secolo del numero, della maggioranza, della quantità». (Da che parte va il mondo?; in Gerarchia, 1922, e in Tempi della rivoluzione fascista, ed. cit., p. 37; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. II, pag. 265).
      (18) Cfr. sopra, nota 13.
      (19) «Razza: questo è un sentimento, non una realtà; il 95% è sentimento». (E. Ludwig, Colloqui con Mussolini, p. 75).
      (20) «Una Nazione esiste in quanto è un popolo. Un popolo ascende in quanto sia numeroso, laborioso e ordinato. La potenza è la risultante di questo fondamentale trinomio». (All'Assemblea generale del Regime, 10 marzo 1929; in Discorsi del 1929, ed. cit., p. 24; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. VII, pag. 14).
      «Il Fascismo non nega lo Stato; afferma che una società civica nazionale o imperiale non può essere pensata che sotto la specie di Stato». (Stato, Anti-Stato, Fascismo; in Gerarchia, 25 giugno 1922, e in Tempi della rivoluzione fascista, ed. cit., p. 94; ora nell'edizione definitiva Hoepli, vol. II, pag. 294).

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