I progressi della “Battaglia del Grano”
(24 settembre 1932)
Il 24 settembre
1932, a Forlì, alla riunione del Comitato permanente del
Grano, S. E. il Capo del Governo, fece le seguenti dichiarazioni:
Comunico che il raccolto granario
di questo anno sale a 75.150.000 quintali. I dati sono stati raccolti
ed elaborati con la più grande esattezza, in quanto l'Istituto
Centrale di Statistica ha potuto ormai utilizzare per molte provincie
il nuovo catasto agrario e dovunque è stato rispettato
l'obbligo della denuncia del grano trebbiato.
La produzione di questo anno è
la più alta finora data dal suolo italiano, superando
notevolmente quelle già considerate ottime del 1929, in
quintali 70.795.100, e del 1931, in quintali 66.619.900.
Bastano poche cifre di riferimento
e di confronto: nel sessennio anteguerra 1909-1914, la media
produzione annua fu di quintali 49.273.000 e la media produzione
unitaria di quintali 10,4; nel quadriennio dopo guerra 1919-1922, la
media fu rispettivamente di quintali 45.286.000 e di quintali 9,9;
nel sessennio 1926-1931 fu di quintali 61.607.216 e di quintali 12,6.
Nel settennio della «Battaglia del grano» 1926-1932 fu di
quintali 63.541.985 e di quintali 13,0.
Il raccolto di quest'anno non è
dovuto ad aumento di superficie, come dimostrano i seguenti dati:
Media 1909-1914, ettari 4.756.250; 1927, ettari 4.975.800; 1928,
ettari 4.962.800; 1929, ettari 4.772.938; 1930, ettari 4.822.716;
1931, ettari 4.809.250; 1932, ettari 4.952.107.
È aumentato invece il
rendimento per ettaro: dai quintali 10,4 dell'anteguerra e dai
quintali 12,2 del 1926, primo anno della «Battaglia del grano»,
a quintali 15,2 nell'annata granaria 1931-1932.
Quest'ultima cifra segna una vera
conquista ed assume valore ancora maggiore, se si considera
l'andamento stagionale della decorsa campagna. Il principio e la fine
di questa, ma specialmente la fine, per le pioggie continue nella
primavera inoltrata e le alternative della temperatura, non furono
sempre e ovunque favorevoli, tanto che gli attacchi delle ruggini
furono di violenza senza precedenti, specialmente lungo il litorale
tirrenico, dalla Maremma a Salerno, nella Toscana orientale,
nell'Umbria, nel Lazio, nella Campania, in alcune zone della
Basilicata e della Calabria e nella Sicilia occidentale.
(segue...)
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