(segue) Italia e Ungheria
(17 ottobre 1932)
[Inizio scritto]
Eccellenza De Pekar, vogliate
ripetere ai vostri compatrioti che l'Italia di oggi, l'Italia
Littoria, Romana e Fascista non è facile alle amicizie, ma
quando, ufficiale o non, un sentimento di amicizia sia sorto, su
quello rimane costante, soprattutto nei difficili tempi.
Quello che voi avete chiamato
«pellegrinaggio» è un atto che ha suscitato e
susciterà un'eco profonda in tutto il popolo italiano. Insieme
si leva dall'animo mio e dal popolo italiano, l'augurio che il
secondo decennio veda tempi migliori per l'Ungheria. L'Italia opererà
perché questi tempi spuntino all'orizzonte magiaro, convinta
che, così facendo, servirà simultaneamente la causa
della giustizia umana e quella della pace europea. Viva l'Ungheria!
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