I Leoni di Traù
(14 dicembre 1932)


      A Traù, in Dalmazia, il fanatismo jugoslavo aveva voluto cancellare le impronte secolari e indelebili della civiltà veneziana, distruggendo i Leoni, scultorei emblemi di San Marco, con oltraggio palese alla civiltà dell'arte. L'ignobile profanazione jugoslava veniva denunziata da S. E. il Capo del Governo al Senato, nella tornata del 14 dicembre 1932, dopo un discorso dell'illustre critico e storico dell'arte Corrado Ricci.

      Signori Senatori!
      La parola eloquente e commossa del sen. Corrado Ricci ha, io credo, interpretato il sentimento che vibra nei nostri cuori. Tutto quello che è accaduto a Traù, a Veglia ed in varie località della Jugoslavia, deve essere considerato come il sintomo rivelatore di uno stato d'animo, che continua a manifestare in vari modi, ma costantemente, la sua ostilità all'Italia.
      A Traù sono stati distrutti i leoni della Serenissima, ed il vandalismo ha provocato un moto di sdegno in tutti i Paesi civili; a Veglia sono state consumate violenze anche mortali contro italiani; in altre molte località della Jugoslavia si sono verificate in questi ultimi tempi vessazioni deplorevoli contro italiani residenti in Jugoslavia o recatisi oltre i confini per attivare quei traffici con l'Italia che costituiscono, oggi, un'essenziale risorsa dello Stato vicino. Tutto ciò non accade per impulso irresponsabile di individui o gruppi, ma risponde ad un piano preciso.
      Ove sono dunque da rintracciare i responsabili organizzatori di questi episodi, gli artefici di questa campagna? Confermo quanto ha detto il senatore Corrado Ricci, che gli intellettuali della Croazia hanno pubblicamente disapprovato le distruzioni di Traù. Anche durante la guerra gli elementi croati non toccarono mai i Leoni di Venezia, né gli altri monumenti dell'eredità di Roma.

(segue...)