(segue) La nascita di Littoria
(19 dicembre 1932)
[Inizio scritto]
Non saremmo fascisti se già
sin da questo momento non precisassimo con l'esattezza che è
nel nostro costume, con l'energia che è nel nostro
temperamento, quelle che saranno le tappe future e cioè: il 28
ottobre 1933 s'inaugureranno altre 981 case coloniche; il 21 aprile
1934 s'inaugurerà il nuovo comune di Sabaudia. (Applausi).
Vi pregò di notare queste
date. Il 28 ottobre 1935 si inaugurerà il terzo comune:
Pontinia. A quell'epoca, per quella data, noi probabilmente avremo
toccato la meta e realizzato tutto il nostro piano di lavoro.
Voglio elogiare in primo luogo il
presidente della O. N. C., poi i suoi immediati collaboratori, gli
ingegneri, i tecnici tutti. Voglio elogiare gli operai venuti da
tutte le parti d'Italia e i coloni che dalle terre del Veneto e della
Valle del Po, son venuti qui a lavorare.
Sarà forse opportuno
ricordare che una volta, per trovare lavoro, occorreva valicare le
Alpi o traversare l'Oceano. Oggi la terra è qui, a mezz'ora
soltanto da Roma. È qui che noi abbiamo conquistato una nuova
provincia. È qui che abbiamo condotto e condurremo delle vere
e proprie operazioni di guerra.
È questa la guerra che noi
preferiamo. Ma occorre che tutti ci lascino intenti al nostro lavoro.
(Applausi ed acclamazioni).
La nuova vita di Littoria
comincia. Sono sicuro che i coloni qui giunti saranno lieti di
mettersi al lavoro anche perché hanno in vista, fra 15 o 20
anni, il possesso definitivo del loro podere.
Io dico ai
contadini e ai rurali, che sono particolarmente vicini al mio
spirito, che essi, da vecchi soldati, debbono affrontare fieramente
le difficoltà che si incontrano quando si comincia una nuova
fatica. Debbono guardare a questa terra che domina la pianura e che è
un simbolo della potenza fascista. Convergente verso di essa
troveranno, quando occorra, aiuto e giustizia!
(segue...)
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