(segue) XXIV Maggio
(23 maggio 1933)
[Inizio scritto]

      Quella che fu la quarta battaglia dell'Isonzo svoltasi dal 10 novembre al 2 dicembre è detto eloquentemente dallo stesso generale Krauss. In 47 giorni gli italiani avevano attaccato 15 volte il Sabotino, 40 il Podgora, 30 Oslavia. Non meno furiosa era la lotta sul Carso. La 17a Divisione austriaca dal 15 ottobre al 15 novembre (1915) perdette 250 ufficiali e 11.400 uomini e contava al 17 novembre, ad onta dell'incorporamento dei complementi disponibili, soltanto 7500 uomini.
      Lo stesso. «Kriegsbericht» austriaco è forzato a riconoscere che le fanterie italiane mostravano un notevole spirito offensivo nell'avanzata e un grande valore nei corpo a corpo. Il 1916 comincia in Francia coi grande attacco a Verdun. Il Maresciallo Joffre chiede a Cadorna un aiuto indiretto. Nel marzo gli italiani attaccano infatti nella zona del San Michele. Cinque giorni di aspra battaglia dall'11 al 15 e gli austriaci ebbero non meno di 3500 morti e feriti. Il 1916 è l'anno della spedizione punitiva, cominciata con tante speranze austriache e infranta dalla resistenza italiana. Il generale von Kuhl ammette, nella sua opera sulla guerra mondiale, che il vertice della parabola era già sorpassato, le forze cominciarono a zoppicare e l'attacco illanguidì. La tanto agognata calata al piano, il colpo nella schiena degli italiani non riuscì. Il Maresciallo Petain nel suo libro sulla «Battaglia di Verdun» riconosce il vigore con cui fu condotta la controffensiva sull'altipiano di Asiago e testualmente aggiunge: All'esercito francese impegnato da solo e da tre mesi contro il grosso delle forze nemiche, il generale Cadorna portava il primo aiuto con la bella resistenza e il contrattacco delle sue truppe.
      Il 1916 è anche l'anno della conquista di Gorizia. La manovra di Cadorna che consisté nel rapido trasporto dalla fronte del Trentino a quella dell'Isonzo di circa 300.000 uomini, appartiene alla grande strategia. Il generale Falkenhayn scrive che la conquista di Gorizia produsse una grave crisi e costrinse eziandio a togliere alcune divisioni dalla fronte orientale sostituendole con truppe germaniche. Questo fatto ebbe una sfavorevole influenza sulla condotta della guerra in generale. Le fatali conseguenze dell'impresa compiuta per suo conto dall'Austria-Ungheria nel Trentino continuavano tuttora a manifestarsi e l'ultima, cioè l'entrata in guerra della Romania, a fianco dell'Intesa stava per verificarsi. Gli avvenimenti dell'Isonzo furono decisivi a tale riguardo. Il generale von Pitreich, capo di S. M. del Maresciallo Boroevic, rileva il furore col quale gli italiani, dopo la conquista di Gorizia, cercarono di allargare verso oriente la loro occupazione. Il generale von Kuhl ammette che con la presa di Gorizia Cadorna aveva ottenuto un grande successo.

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