(segue) XXIV Maggio
(23 maggio 1933)
[Inizio scritto]

      Mentre sulla fronte italiana si combatteva e si vinceva, la fronte russa crollava completamente e tutto l'intero esercito austro-ungarico si rovesciava contro l'Italia. Dopo alcune settimane di sosta, aveva inizio al 17 agosto la 11a battaglia dell'Isonzo che sfondò il fronte nemico e conquistò tutto l'altipiano della Bainsizza.
      Nelle sue Memorie Ludendorff, così valuta le conseguenze della vittoria italiana: Sulla fronte dell'Isonzo — dice Ludendorff — era cominciata alla fine di agosto la undicesima battaglia dell'Isonzo, su 70 chilometri di estensione terminata col successo degli italiani. Gli eserciti austro-ungarici avevano, per vero, tenuto testa, ma le loro perdite sul Carso erano state così gradi e il loro spirito n'era uscito talmente scosso che, nei competenti circoli austro-ungarici si cominciava a credere che gli eserciti austro-ungarici non avrebbero potuto sostenere né un proseguimento della battaglia, né un dodicesimo attacco sull'Isonzo. L'Armata austro-ungarica sul fronte italiano aveva bisogno di aiuto da parte delle truppe tedesche.
      Truppe tedesche che furono mandate in forti contingenti per la 12a battaglia dell'Isonzo, quella che è legata al nome dell'oscuro paese, dove il primo sfondamento si verificò. Il generale Alberti dedica molte pagine alla battaglia, seguendone lo svolgimento giornata per giornata, ora per ora. Si tratta di un rovescio di natura assolutamente militare. Un successo tattico iniziale del nemico, che provocò un risultato strategico di una certa portata. Lo sbandamento inevitabile fu una conseguenza, non una causa. È necessario, una volta per sempre, stabilire che anche nelle giornate che vanno dal 24 ottobre al 9-10 novembre del 1917 le truppe italiane si batterono con alto spirito militare. Il nemico stesso lo attesta nei suoi comunicati, che il generale Alberti non riproduce, ma che io stimo necessario fare conoscere agli italiani di ieri, a quelli di oggi e a quelli di domani.

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