(segue) Il Patto a quattro
(7 giugno 1933)
[Inizio scritto]

      Nelle fasi successive, l'azione del «Foreign Office» è stata sempre vigile e tempestiva, guidata dalla direttiva fondamentale della politica britannica nell'attuale periodo storico: collaborare con l'Europa, perché la pace non sia turbata. Non sarà inopportuno segnalare che due settimane fa, partì precisamente dal «Foreign Office» l'invito ad accelerare i tempi del negoziato, onde concluderlo possibilmente prima del 12 giugno, data stabilita per l'apertura della Conferenza economica mondiale di Londra.
      La posizione d'equilibrio che per la loro situazione e per i fattori naturali che le caratterizzano, Inghilterra e Italia sono chiamate a rappresentare in Europa, e per la quale il Patto di Locarno assegna loro una speciale funzione, trova nel Patto a quattro nuova espressione e nuove possibilità di fecondi e costruttivi sviluppi. (Prolungati applausi).
      Voci tendenziose e contradditorie sono state diffuse circa l'atteggiamento della Francia davanti al Patto a quattro. La verità è diversa; il Ministero Daladier non ha mai opposto un «fin de non recevoir» alla iniziativa del Governo italiano. Nessuna meraviglia che il Governo francese abbia voluto accuratamente pesare il prò e il contro del progetto. Sta di fatto che il Governo francese ha aggiunto veste formale e precisa, ai principi contenuti nel Patto, che ha riconosciuto idoneo ad assicurare per un abbastanza lungo periodo di anni la pace e la tranquillità all'Europa.
      La Francia, per la sua stessa posizione geografica e per gli ideali e gli interessi che rappresenta in Europa e nel mondo, non può praticare una politica di isolamento. Insieme con l'Inghilterra, la Germania e l'Italia, essa è elemento fondamentale di progresso e di pace.
      Aderendo al principio della collaborazione consacrato nel Patto, essa non solo serve i propri interessi, ma porta un contributo fattivo e prezioso alla ricostruzione della vita europea. (Vivissimi e generali applausi). Bisogna lealmente riconoscere che il Governo francese ha strenuamente lottato contro corrente, contro, cioè, interessi, sentimenti, preoccupazioni esistenti nello spirito francese ed ha superato tutto ciò perché intimamente convinto della bontà dei principi che stanno alla base del Patto.

(segue...)