Discorso agli Atlantici
(14 agosto 1933)
La crociera
atlantica Roma-Chicago-Nuova York-Roma, comandata da S. E. Italo
Balbo, si compì con le grandi manifestazioni tributate ai
reduci della città di Roma. Il 14 agosto 1933, il Duce convocò
a gran rapporto gli Atlantici sul Palatino e parlò loro nei
termini seguenti:
Atlantici, signori ufficiali!
Quattro mesi or sono, parlando su
questo colle sacro ai fasti di Roma imperiale, feci un cenno alla
vostra prova imminente e vi manifestai la mia certezza. Quando il
vostro intrepido Comandante venne a prendere congedo da me, io gli
dissi che ero sicuro che sarebbe ritornato. La mia gioia, in questa
giornata veramente solare, è turbata da un'ombra per i due
Caduti ad Amsterdam ed alle Azzorre. La memoria di questi camerati
resterà religiosamente custodita per sempre nei nostri cuori:
la loro fine è il tributo che in ogni grande impresa bisogna
riconoscere alla cieca fatalità.
Ho seguito la vostra prova con
ansietà e con sicurezza: oggi, dopo il vostro trionfo,
classicamente romano, vi dichiaro che lo avete pienamente meritato:
meritato per l'Italia, per la Rivoluzione e per l'Aviazione.
Per l'Italia: durante i ventimila
chilometri del vostro volo, che col passare del tempo diventerà
leggendario, centinaia di milioni di uomini, in tutte le lingue del
mondo, hanno pronunciato il nome d'Italia. Quando siete giunti in
America avete riscaldato, con la vostra presenza e con la prova che
avete offerto, il patriottismo di quelle grandi comunità
d'italiani. L'avete meritato per la Rivoluzione, perché la
vostra Crociera si è svolta in camicia nera, perché era
la Crociera che doveva consacrare nei cieli di due Continenti la
Rivoluzione fascista.
(segue...)
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