Al popolo di Cuneo
(24 agosto 1933)


      Il Duce si trovava nelle Langhe per assistere alle esercitazioni militari. Durante una breve tregua delle manovre, Egli si recò a Cuneo, ove, il 25 agosto 1933, pronunciò il seguente discorso:

      Camicie Nere di Cuneo! Giovani Camicie Nere! Popolo di questa terra laboriosa, tenace ed eroica nei secoli!
      Ho l'impressione che la gioia del nostro incontro sia reciproca. (La folla grida: Sì! Sì! Duce!). L'entusiasmo vostro così ardente, le manifestazioni che ho ricevuto lungo i paesi, i villaggi, i casolari delle vostre langhe, mi dicono che la penetrazione fascista nella vostra provincia si è realizzata in estensione ed in profondità. (Acclamazioni).
      Il merito di questa trasformazione, che porta le Camicie Nere della vostra terra sulla stessa linea delle Camicie Nere di tutta Italia, si deve alle vostre gerarchie, alle quali tributo il mio elogio, così come voglio elogiare la vostra disciplina, la vostra discrezione, il vostro spirito, non mai smentito, di sacrificio.
      Durante undici anni poche richieste mi sono venute dalla vostra terra. È una verità che mi piace di proclamare davanti a voi ed a tutto il popolo italiano. Solo una richiesta ho ricevuto, che ho trovato perfettamente legittima: quella concernente l'integrità della vostra provincia. Tale integrità sarà rispettata. (Formidabili ovazioni).
      Durante questi giorni di sana fatica, ho potuto saggiare il vostro profondo patriottismo, la vostra sicura fede di italianità. Avete offerto all'esercito la schietta, spontanea ospitalità che si meritava, uscita dal cuore.
      E l'esercito vi è grato, l'esercito che oggi, come non mai, può essere additato all'orgoglio, al rispetto ed all'ammirazione di tutto il popolo italiano. (Possenti, prolungate acclamazioni).

(segue...)