(segue) Alle Camicie Nere fiorentine
(23 ottobre 1933)
[Inizio scritto]
La pace con onore e con giustizia
è la pace romana, quella che dominò nei secoli
dell'Impero, di cui vedete qui attorno le formidabili vestigia. Pace
conforme al carattere e al temperamento della nostra razza latina e
mediterranea, che voglio esaltare dinanzi a voi, perché è
la razza che ha dato al mondo, fra i mille altri, Cesare, Dante,
Michelangelo, Napoleone. Razza antica e forte di creatori e di
costruttori, determinata ed universale ad un tempo, che ha dato tre
volte nei secoli e darà ancora le parole che il mondo inquieto
e confuso attende. (L'applauso caloroso delle Camicie nere si
prolunga e s'intensifica).
Con la vostra adunata in massa a
Roma, voi mi avete rivolto un invito. Lo raccolgo. Nell'Anno XII,
inaugurandosi una grande opera destinata a sempre meglio riavvicinare
gli italiani, verrò tra voi, a farvi riudire la mia non
cambiabile voce. (Vibrantissime acclamazioni).
Levate, o Camicie nere fiorentine,
verso il sole di Roma i vostri gagliardetti e le vostre armi e
salutate la marcia fascista che dall'Italia continua sulle strade
dell'Europa e del mondo.
Il grido col quale avete accolto
queste mie parole dimostra che in voi nulla vi è di cambiato e
che la vostra tempra è sempre la stessa. Perché una
generazione come la nostra che ha avuto la somma e drammatica ventura
di vivere una guerra vittoriosa e una Rivoluzione trionfante non può
invecchiare, è perennemente giovane, la sua anima è
salda e lucente come l'acciaio delle vostre baionette. (Acclamazioni
prolungate).
Nostra è la dottrina dello
Stato, nostro è il concetto di popolo, che diventa arbitro del
suo destino e soggetto della sua storia. Non dunque rivoluzione di
piccole classi, o di piccoli circoli, non rivoluzione di conventicole
intellettualoidi senza carattere, ma rivoluzione di popolo perché
siete popolo, voi Camicie nere, autentico solido popolo, della città,
dei paesi e dei villaggi, popolo pronto ad ogni sacrificio, popolo
cui quattro anni di trincea e quindici di rivoluzione permettono di
guardare negli occhi a qualsiasi forza nemica. (Nuove entusiastiche
acclamazioni).
(segue...)
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