(segue) Discorso del XIV novembre per lo Stato Corporativo
(14 novembre 1933)
[Inizio scritto]

      Taluno, precorrendo i tempi, ha già parlato della fine dell'attuale Camera dei Deputati. Spieghiamoci.
      L'attuale Camera dei Deputati, essendo ormai terminata la legislatura, deve essere sciolta.
      Secondo, non essendovi il tempo sufficiente in questi mesi per creare i nuovi istituti corporativi, la nuova Camera sarà scelta con lo stesso metodo del 1929.
      Ma la Camera a un certo punto dovrà decidere il suo proprio destino. Ci sono dei fascisti in giro che vorranno piangere dinanzi a questa ipotesi? (Molte voci: No!).
      Comunque sappiano che noi non asciugheremo le loro lagrime.
      È perfettamente concepibile che un Consiglio nazionale delle Corporazioni sostituisca «in toto» la attuale Camera dei Deputati: la Camera dei Deputati non mi è mai piaciuta. In fondo questa Camera dei Deputati è oramai anacronistica anche nel suo stesso titolo: è un istituto che noi abbiamo trovato e che è estraneo alla nostra mentalità, alla nostra passione di fascisti.
      La Camera presuppone un mondo che noi abbiamo demolito; presuppone pluralità dei partiti, e spesso e volentieri l'attacco alla diligenza. Dal giorno in cui noi abbiamo annullato questa pluralità, la Camera dei Deputati ha perduto il motivo essenziale per cui sorse.
      Nella loro quasi totalità i deputati fascisti sono stati all'altezza della loro fede e bisogna pensare che il loro sangue fosse sanissimo perché non si è intristito in quegli ambienti dove tutto respira il passato.
      Tutto ciò avverrà prossimamente perché non abbiamo precipitazioni. Importante è di stabilire il principio perché dal principio si traggono le conseguenze fatali.

(segue...)