(segue) Discorso del XIV novembre per lo Stato Corporativo
(14 novembre 1933)
[Inizio scritto]
Quando nel giorno 13 gennaio 1923
si creò il Gran Consiglio, i superficiali avrebbero potuto
pensare: si è creato un istituto. No: quel giorno fu sepolto
il liberalismo politico.
Quando con la Milizia, presidio
armato del Partito e della Rivoluzione, quando con la costituzione
del Gran Consiglio, organo supremo della Rivoluzione, si diè
di colpo a tutto quello che era la teoria e la pratica del
liberalismo, si imboccò definitivamente la strada della
Rivoluzione.
Oggi noi seppelliamo il
liberalismo economico.
La Corporazione giuoca sul terreno
economico come il Gran Consiglio e la Milizia giuocarono sul terreno
politico! (Applausi).
Il corporativismo è
l'economia disciplinata, e quindi anche controllata, perché
non si può pensare a una disciplina che non abbia un
controllo.
Il corporativismo supera il
socialismo e supera il liberalismo, crea una nuova sintesi.
È sintomatico un fatto: un
fatto sul quale forse non si è sufficientemente riflettuto;
che il decadere del capitalismo coincide col decadere del socialismo!
Tutti i partiti socialisti
d'Europa sono in frantumi!
Non parlo dell'Italia e della
Germania, ma anche di altri Paesi.
Evidentemente i due fenomeni, non
dirò che fossero condizionati, da un punto di vista
strettamente logico; c'era però, fra essi, una simultaneità
di ordine storico.
Ecco perché, l'economia
corporativa sorge nel momento storico determinato, quando cioè
i due fenomeni concomitanti, capitalismo e socialismo, hanno già
dato tutto quello che potevano dare.
Dall'uno e dall'altro ereditiamo
quello che essi avevano di vitale.
(segue...)
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