(segue) Sintesi del Regime
(18 marzo 1934)
[Inizio scritto]
Dal 1929 ad oggi il Fascismo da
fenomeno italiano è divenuto fenomeno universale. Ma nel
fenomeno bisogna distinguere l'aspetto negativo da quello positivo.
L'aspetto negativo è la liquidazione di tutte le posizioni
dottrinali del passato, l'abbattimento di quelli che sono stati i
nemici anche del Fascismo; l'aspetto positivo è quello della
ricostruzione: solo coloro che accettano l'aspetto positivo del
Fascismo ci interessano, cioè coloro che dopo avere demolito
sanno fabbricare. Quanto all'aspetto negativo del fenomeno, non v'è
dubbio che basta guardarsi attorno, per convincersi che i principi
del secolo scorso sono morti. Hanno dato quello che potevano dare.
Ammettiamo senz'altro che hanno avuto un periodo di fecondità
e di grandezza. Ma è passato. Coloro che volevano fermare la
storia, congelarne il moto o risalire la corrente, sono stati
travolti.
Le forze politiche del secolo
scorso — democrazia, socialismo, liberalismo, massoneria —
sono esaurite. La prova manifesta è ch'esse non dicono più
nulla alle nuove generazioni. Le torbide coalizioni degli interessi,
nei quali si incrociano spesso quelli dell'economia e quelli della
politica e i tentativi disperati, ma velleitari, di coloro che ci
vivevano sopra, non potranno impedire l'ineluttabile. Si va verso
nuove forme di civiltà tanto nella politica che nell'economia.
Lo Stato riprende i suoi diritti e il suo prestigio, come interprete
unico e supremo delle necessità della società
nazionale. Il Popolo è il corpo dello Stato e lo Stato è
lo spirito del Popolo. Nel concetto fascista il Popolo è Stato
e lo Stato è Popolo.
Gli strumenti con i quali questa
idealità si realizza nello Stato, sono il Partito e la
Corporazione. Il Partito è oggi lo strumento formidabile, e al
tempo stesso estremamente capillare, che immette il Popolo nella vita
politica e generale dello Stato; la Corporazione è l'istituto
con cui rientra nello Stato anche il mondo, sin qui estraneo, e
disordinato, della economia. La consultazione di domenica 25, che
coincide coll'anniversario della costituzione dei Fasci di
combattimento, potrebbe dirsi superflua per quello che concerne
l'adesione del popolo al nostro sistema. Ci sono dei plebisciti
recenti, dal significato chiarissimo. Che cosa sia la corporazione
nel sistema fascista, ho detto in due discorsi: ma fra poco le
corporazioni cominceranno a vivere, il che è sempre più
importante delle parole. Nello Stato corporativo il lavoro non è
più l'oggetto dell'economia, ma il soggetto poiché è
il lavoro che forma ed accumula il capitale. Le Corporazioni vivranno
perché la legge — punto di partenza, non di arrivo, e
più ancora, una necessità storica e vitale — le
ha create, e perché il Partito manterrà attorno a loro
l'atmosfera necessaria e gli uomini penseranno e agiranno da
rivoluzionari.
(segue...)
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