(segue) Sintesi del Regime
(18 marzo 1934)
[Inizio scritto]
Il Fascismo ristabilisce nel mondo
contemporaneo gli equilibri necessari ivi compreso quello fra uomo e
macchina: questa può soggiogare l'individuo, ma sarà
piegata dallo Stato il quale la ricondurrà al servizio
dell'uomo e della collettività come strumento di liberazione,
non come accumulatrice di miserie.
Più la rivoluzione si
sviluppa e ascende e più si manifesta necessaria l'esistenza
del Partito, al quale d'ora innanzi affluiranno soltanto i giovani:
quei giovani et e, inquadrati e preparati nelle organizzazioni, noi
dobbiamo immettere senza ritardi, nella vita attiva e responsabile
del Regime.
Se gettiamo uno sguardo
nell'immediato futuro, possiamo affermare che verso il 1940 molte
opere attualmente in corso saranno compiute. Compiuta sarà
gran parte della bonifica integrale, specie nell'Agro Pontino, gli
acquedotti saranno finiti e sistemata quasi tutta la rete stradale
ordinaria; ultimato il riassetto edilizio delle università
italiane, il che basterà ai loro bisogni per qualche secolo; i
piani regolatori di molte città avranno avuto svolgimento e
compimento, tra cui quello di Roma.
Dopo la Roma dei Cesari, dopo
quella dei Papi, c'è oggi una Roma, quella Fascista, la quale
con la simultaneità dell'antico e del moderno, si impone
all'ammirazione del mondo. Questo era necessario anche se fosse
costato somme notevoli, poiché la Capitale in ogni Stato bene
ordinato e specialmente in Regime fascista e specialmente quando
questa capitale si chiama Roma, non è una città, ma una
istituzione politica, una categoria morale. Siamo tuttavia molto
lontani dai miliardi che gli Stati degni di questo nome hanno
dedicato allo sviluppo delle loro capitali, qui si tratta di milioni.
Gli italiani che passano pensosi e orgogliosi tra Piazza Venezia e il
Colosseo, devono finalmente sapere che la Via del Mare è
costata 28 milioni, la Via dell'Impero 71, l'isolamento del
Campidoglio 8, la Via dei Trionfi 5; totale 112 milioni per liberare
attraverso il lavoro di migliaia di operai un panorama che non ha,
che non avrà mai, uguali sulla terra. Se dalla poesia dei
ricordi millenari, dei monumenti gloriosi, si vuol passare alla
prosa, si può aggiungere che la Nazione intera ha già
ricuperato almeno venti volte, la somma spesa, poiché milioni
di stranieri sono venuti e verranno, per mirare questo prodigio,
ideato, voluto, realizzato dal Regime fascista.
(segue...)
|