(segue) Sintesi del Regime
(18 marzo 1934)
[Inizio scritto]
È questa l'epoca dei
«piani» di quattro, di cinque, di dieci, di quarant'anni.
Questi piani rispondono ad un bisogno degli spiriti, percossi dalla
crisi e dal precipitare dei vecchi idoli.
Il «piano» è un
tentativo di domare le forze e di ipotecare il futuro. Il «piano»
è il tentativo di eliminare l'arbitrario e l'imprevedibile
dallo sviluppo delle situazioni. Potrei anch'io dettagliarvi un piano
sino al 1945. Preferisco invece additarvi gli obiettivi storici verso
i quali devono puntare, in questo secolo, la nostra e le generazioni
che verranno. Parliamo tranquillamente di un piano che va sino al
vicino millennio: il duemila. Si tratta di sessantanni appena. Gli
obiettivi storici dell'Italia hanno due nomi: Asia ed Africa. Sud ed
Oriente sono i punti cardinali che devono suscitare l'interesse e la
volontà degli italiani. Al Nord ce poco o nulla da fare, ad
Ovest nemmeno: né in Europa né oltre Oceano. Questi
nostri obiettivi hanno la loro giustificazione nella geografia e
nella storia. Di tutte le grandi potenze occidentali d'Europa, la più
vicina all'Africa e all'Asia è l'Italia. Poche ore di
navigazione marittima, pochissime di navigazione aerea, bastano per
congiungere l'Italia con l'Africa e con l'Asia. Nessuno fraintenda la
portata di questo compito secolare che io assegno a questa e alle
generazioni italiane di domani. Non si tratta di conquiste
territoriali, e questo sia inteso da tutti e vicini e lontani, ma di
una espansione naturale, che deve condurre alla collaborazione fra
l'Italia e le genti dell'Africa, fra l'Italia e le nazioni
dell'oriente immediato e mediato. Si tratta di una azione che deve
valorizzare le risorse ancora innumeri dei due continenti,
soprattutto per quello che concerne l'Africa e immetterli più
profondamente nel circolo della civiltà mondiale. L'Italia può
fare questo: il suo posto nel Mediterraneo, mare che sta riprendendo
la sua funzione storica di collegamento fra l'Oriente e l'Occidente,
le dà questo diritto e le impone questo dovere. Non intendiamo
rivendicare monopoli o privilegi, ma chiediamo e vogliamo ottenere
che gli arrivati, i soddisfatti, i conservatori, non s'industrino a
bloccare da ogni parte l'espansione spirituale, politica, economica
dell'Italia fascista!
(segue...)
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