(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]
Come ricorderete, i Buoni
novennali furono emessi: nel 1923 per 4 miliardi, nel 1924 per un
miliardo, nel 1925 per 3 miliardi. Totale 8 miliardi.
Nel 1931 c'è stata
l'emissione dei Buoni novennali, 5 miliardi; nel 1932 4 miliardi; nel
1934 (gennaio di questo anno, con una decisione del Consiglio dei
Ministri del 6 gennaio; il decreto-legge porta la data del giorno
successivo) si stabilì la quarta emissione dei Buoni
novennali, che doveva svolgersi dal 10 al 20 gennaio.
Alla sera del 13 gennaio la cifra
raggiunta sommava a 9 miliardi 285 milioni di lire, costituiti per
lire 2 miliardi 388 milioni dalla presentazione dei Buoni novennali
scaduti e per 6 miliardi 897 milioni da versamenti in contanti. Ci
furono 885 mila sottoscrittori.
Noi ci trattenemmo 4 miliardi in
contanti, perché era la premessa necessaria per l'operazione
successiva di conversione del Consolidato. La quale operazione, come
ricorderete, ha avuto un esito che si può definire, senza
ombra di retorica, trionfale.
Come era composto questo
Consolidato? C'era un Consolidato 5 per cento che sommava a 33
miliardi. C'era il Prestito Littorio 5 per cento, 28 miliardi: totale
61 miliardi.
Di questo totale, quale era
l'aliquota all'estero? Per saperlo, basta vedere che cosa le banche
estere hanno pagato in conto interessi su questi titoli, ed allora ne
risulta che in Francia c'erano 7 milioni di questo Consolidato, in
Inghilterra un milione e 280 mila, nell'America del Nord 371 milioni,
nell'America del Sud 122 milioni, nel Perù 4 milioni e mezzo,
nell'Egitto circa un milione. Totale del Consolidato all'Estero 507
milioni.
Per darvi un'idea del successo
della nostra operazione, basti dirvi che le domande di rimborso sono
state del 2 per mille, cioè meno del 0,20 per cento, mentre in
Inghilterra su 2 miliardi e 85.000 sterline del «Var Loan»
furono chiesti rimborsi per 165 milioni di sterline, pari all'8 per
cento, ed in Francia, su 85 miliardi di titoli da convertire, vennero
chiesti rimborsi per 4 miliardi e 520 milioni, pari al 5 per cento.
(segue...)
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