(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]

      Questa operazione di conversione del Consolidato è stata correttissima non solo sotto il punto di vista giuridico, ma anche dal punto di vista morale. Perché nel 1926 noi dichiarammo che questi titoli non avrebbero avuto decurtazione di interessi per dieci anni, ed abbiamo mantenuto al cento per cento la parola, perché abbiamo anticipato gli interessi 4,50 per cento fino al 1936 ed abbiamo aggiunto dieci milioni per ogni miliardo convertito, cioè 600 milioni di premi.
      Naturalmente un'operazione così vasta non poteva non muovere le acque e ci sono state delle critiche affiorate qua e là, alle quali oggi si può rispondere.
      Una di queste consisteva nel dire che sei giorni di tempo erano troppo pochi. Ebbene, nel 1906 Luzzatti fece quella conversione delle Rendite per cui è andato famoso nella storia finanziaria non solo del nostro ma di tutti i Paesi. All'art. 2 della legge veniva stabilito quanto segue: «I possessori della Rendita consolidata 5 per cento lordo e 4 per cento netto, i quali, nel termine di 6 giorni decorribili dalla data che sarà fissata per decreto reale non abbiano dichiarato, nel modo da stabilirsi nel decreto medesimo, di chiedere il rimborso del capitale, saranno ritenuti come accettanti il cambio della loro Rendita consolidata nel nuovo titolo.»
      Questo è un bollettino, lo vedete, un po' gialliccio, perché il tempo vi ha deposto la sua patina, un po' stinto, come le cose che amava uno dei poeti del tempo: Guido Gozzano.
      Non stupitevi se di quando in quando introdurrò delle intercapedini letterarie nella trattazione così arida di questa materia per alleggerirvi il compito come ascoltatori e poi perché io come discepolo di Federico Nietzsche, polacco-germanico, ho imparato da lui che nelle cose difficili bisogna procedere con passo cauto ma leggero.

(segue...)