(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]
Naturalmente, se uno si vuol
mangiare i grissini, arriviamo a lire 1.65. e se uno vuol mangiare
filetto di vitello, lo paga 11, 12, ed anche 13 lire.
Napoli. Il pane passa da lire 2.38
a lire 1.43, media sempre, la carne da lire 10.75 a lire 6.70; il
formaggio da lire 14.29 a lire 9.29; il latte da lire 2.10 a lire
1.50; la pasta da 3.24 a lire 2; il riso da lire 3.10 a 1.31; le uova
da lire 9 a lire 4.80; l'olio da lire Ila lire 4.58; il lardo da
13.50 a lire 9; lo zucchero da lire 7.38 a lire 6.28.
Mi preme ancora dichiararvi che
queste sono cifre antecedenti ai provvedimenti del 14 aprile. Da
allora c'è stata un'ulteriore diminuzione nel costo della
vita. La discesa dei prezzi è fenomeno universale; non l'ha
inventata il Fascismo.
Vi sono delle cause obiettive di
questo fenomeno. Si è molto prodotto; c'è stata
inflazione; la sopraproduzione non ha trovato il consumo. Perché
la produzione è illimitata o quasi, il consumo è
limitato. E allora, per una legge che esiste, quella della domanda e
dell'offerta, evidentemente c'è stata la discesa dei prezzi.
In una fase di discesa dei prezzi si può stabilire questa
legge: che colui il quale ha uno stipendio o un reddito fisso, è
in situazione di privilegio. (Applausi).
Veniamo ora ai provvedimenti del
14 aprile che concernono gli impiegati dello Stato.
Prima di tutto, quanti sono? Ve lo
dico subito: sono 638.000. Questa è una cifra che fa
impressione.
Vediamo la Francia. La Francia ha
646.000 funzionari civili, e 190.000 funzionari militari. Questa
seconda cifra merita attenzione per altri motivi che voi intuite. (Si
ride).
Ma le cifre non dicono nulla se
non sono interpretate. Può essere vero, anzi è vero
quello che diceva Pitagora, che nel numero è l'universo; ma il
numero è un segno grafico, che poi conviene interpretare,
vivisezionare. Ora al 1° ottobre 1933, la situazione del
personale dello Stato, cioè dei funzionari, ufficiali,
dipendenti comunque dello Stato, era la seguente:
(segue...)
|