(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]
Per quello che riguarda il
sottoscritto... (voci: «No, non vale la pena!) (applausi
fragorosi)... per il sottoscritto esiste una lettera in data 22
novembre 1928 con la quale il Capo del Governo ha rinunziato a tutti
i suoi emolumenti. (Vivissimi, prolungati applausi). Questo è
un fatto di cronaca che può soddisfare una curiosità ma
non ha nessuna importanza.
Tuttavia anche queste cifre, che
concernono i Ministri ed i Sottosegretari di Stato, meritano qualche
meditazione, sovrattutto nei confronti dell'estero. Questa misura
della diminuzione degli stipendi non è stata adottata solo
dall'Italia, ma tutti i Paesi vi hanno ricorso. Tutti.
L'Inghilterra al 30 settembre
1931, dieci giorni dopo lo slittamento della sterlina, riduceva i
suoi stipendi dal 10 al 20 per cento, ma poi c'è stata una
riduzione più effettiva ancora dovuta alla caduta della
sterlina del 30 per cento.
In Germania dal 12 al 23 per
cento. Gli Stati Uniti del 15 per cento, più la svalutazione
del dollaro. In Francia del 5 per cento, ma la Francia non ha
risparmiato le pensioni né civili né militari, né
di guerra: nel Belgio del 10 per cento e già si medita
un'altra misura del genere; in Polonia del 15 per cento e trascuro i
Paesi minori.
Veniamo ora agli obbiettivi di
queste riduzioni.
Sono due: il bilancio dello Stato,
e la bilancia commerciale.
Bisogna realizzare il pareggio del
bilancio, assolutamente, perché né una famiglia né
uno Stato può vivere facendo ininterrottamente dei debiti.
(Applausi vivissimi).
Ad un certo punto l'acqua arriva
alla gola ed allora, per aver voluto evitare le tempestive necessarie
misure, vi troverete nella necessità di prenderne delle
draconiane.
(segue...)
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