(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]

      Le spese rivedibili salgono a 5 miliardi novecento milioni. Io penso che si può raggranellare qualche centinaio di milioni anche in questa partita. Vi risparmio la lettura di queste spese; però, se voi ne manifestate il desiderio, io ve le leggo subito.
      Ho visto che voi non manifestate questo desiderio. (Ilarità).
      Secondo motivo importante: la situazione della bilancia commerciale. La nostra bilancia commerciale va male. Si può discutere se va male per i prezzi e se non va poi tanto male per la qualità; ma queste sono discussioni che si possono fare in altra sede.
      Comunque, spiegano il fenomeno, non lo attenuano, e il fenomeno si rileva in queste cifre: nel 1928 furono importate merci in Italia per 22 miliardi 313 milioni; nel 1929 discesero a 21 miliardi; nel 1930 a 17 miliardi; nel 1931 a 11 miliardi; nel 1932 a 8 miliardi; nel 1933 a 7 miliardi 412 milioni.
      Vediamo le esportazioni: Nel 1928 l'Italia esportò merci per un valore di 14 miliardi 998 milioni; nel 1929 aumentò questa cifra e raggiunse 15 miliardi 935 milioni; poi discese a 12 miliardi e 119 milioni, a 10 miliardi 209 milioni nel 1931; a 6 miliardi 811 milioni nel 1932; a 5 miliardi 979 milioni nel 1933.
      Voi avete in queste cifre la sensazione, oserei dire tattile, dell'anemia progressiva dei traffici internazionali.
      La situazione non è migliorata quest'anno, tanto è vero che nei primi quattro mesi noi abbiamo uno sbilancio commerciale di 965.830.660 lire. Se si va avanti di questo passo, noi avremo, alla fine dell'anno, un disavanzo nella bilancia commerciale di 3 miliardi.
      Come si fronteggia questa situazione? E quali le cause? Avviene per due ragioni, che noi esamineremo tra poco.

(segue...)