(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]

      Carbone, combustibile solido, lana, cotone, ferro: queste sono cinque voci che giuocano nella bilancia dell'importazione. Potremo ridurle, ma non di molto.
      Ora il bilancio, il bilancio commerciale, o si paga con merci, o si paga con servizi, o si paga con l'oro. Non sì è trovato un'altra formula di pagamento, almeno sino ad oggi. (Ilarità).
      Non drammatizziamo però l'esodo dell'oro! L'oro è una merce rara, preziosa, ma che serve a pagare altre merci. I dati di tutte le banche di emissione (li leggerò fra poco), dimostrano che l'oro ha dei movimenti di entrata e di uscita.
      La Francia, ad esempio, è passata in fatto di riserve dal gennaio ad oggi, riserva aurea (cioè monete e lingotti), da 77 miliardi a 76 miliardi e 608 milioni; la Germania da 376 milioni a 161, la Svizzera, dal gennaio ad oggi da 1993 milioni a 1634 di franchi svizzeri; l'Italia è passata da 7 miliardi e 733 milioni a 6 miliardi e 786 milioni, come risulta dall'ultima situazione decadale della Banca d'Italia che ho sotto l'occhio.
      L'Olanda è passata da 919 milioni a 802 milioni; il Belgio da 2 miliardi e 745 milioni a 2 miliardi e 704 milioni. La Polonia segna un piccolo aumento: da 477 milioni a 482 milioni.
      È importante, soprattutto trattando questo argomento, di stabilire anche l'altro aspetto del problema: il rapporto fra circolazione e riserva.
      La circolazione dei biglietti in Italia oggi è 12 miliardi 661 milioni, ai quali però vanno aggiunti 2 miliardi di monete, cosiddette divisionali, le quali servono benissimo per andare a far la spesa. Il rapporto dell'oro con i biglietti in circolazione è del 53,60 per cento. Si può quindi affermare che la riserva aurea della lira, pur avendo subito una notevole diminuzione, per le ragioni che vi ho esposte, è ancora superiore del 13 per cento a quel 40 per cento, che sarebbe il minimo livello considerato sufficiente per garantire una moneta.

(segue...)