(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]

      Abbiamo avuto un'emorragia di circa 700 milioni di oro. In questa emorragia le cause obiettive giuocano per due terzi. Un terzo, però, lo si deve a certi signori miserabili tanto più quando siano signori, i quali in questi ultimi tempi hanno fatto un traffico di biglietti di banca che noi dobbiamo ricomprare sulle piazze estere. Oggi si prendono le misure contro costoro. (Vivissimi, prolungati, ripetuti applausi).
      Con due decreti in corso di pubblicazione — oggi verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale ed oggi stesso quindi diventano immediatamente esecutivi — si stabilisce che nessuna operazione di cambio di divise potrà essere eseguita se non risponde a reali necessità dell'industria e del commercio ed ai bisogni di chi viaggia all'estero. È vietata l'esportazione di biglietti di banca o di assegni; l'acquisto su mercati esteri di titoli esteri ed italiani emessi all'estero. Agli effetti del divieto di cui sopra deve essere fatta denunzia dei titoli italiani emessi all'estero che si trovino nel Regno sprovvisti di bollo alla data odierna, e per incoraggiare costoro a presentare tali titoli è concessa una riduzione a un decimo delle tasse di bollo vigenti.
      Ora tocco un altro argomento sempre in tema di riduzione di costi all'interno. Un argomento importante e delicato, quello dei salari operai.
      Vediamo un poco l'andamento di questo fenomeno negli altri Paesi. Salari reali orari. Prevengo che tutte queste cifre le ho prese dalla Revue Internationale du Travail, che è poi un organo della Società delle Nazioni, la quale non ha alcun interesse a dare delle statistiche che possano favorire il Regime fascista e che quindi per questo stesso motivo sono attendibili.
      In Danimarca, fatto 100 l'anteguerra, base 1914, il salario orario è di 169, negli Stati Uniti 174, nella Cecoslovacchia 148, nella Svezia 183, nella Francia 160. Questi sono i salari orari.

(segue...)