(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]

      Del resto, gli operai sono già in quest'ordine di idee, perché nessuno più di un operaio vede come va l'industria. Perché l'operaio non è il filosofo che sta nella sua cosiddetta torre d'avorio. Un operaio vede benissimo se i magazzini si riempiono, cioè se gli stoks aumentano, se non si vende. E allora, se vede che i manufatti non si smerciano, ad un certo punto capisce che la conseguenza di ciò sarà la mancanza di lavoro.
      Il problema che noi dobbiamo affrontare e risolvere è questo: come dare la maggiore quantità di lavoro possibile per la più sicura continuità al maggior numero possibile di lavoratori italiani. (Vivissimi applausi).
      Per realizzare le economie possibili del bilancio voi avete notato che, dopo il grande stanziamento di lavori pubblici fatto nel 1932, di 1300 milioni — era il di più d'una emissione di buoni novennali — nel 1933-1934 non c'è stato programma di lavori pubblici all'infuori d'uno stanziamento per le economie, all'infuori degli stanziamenti per le calamità delle frane, delle alluvioni e di altre forze irregolari del genere.
      Nemmeno nel 1934-35 stanzieremo dei fondi straordinari.
      Con questo non dovete pensare che non ci sarà lavoro. Ce ne sarà perché c'è da esaurire tutto l'arretrato. Intanto, continueremo i grandi lavori pubblici che si chiamano: acquedotto pugliese — sono stati stanziati 187 milioni l'altro giorno —, camionale di Genova, strade statali, di cui ci saranno altri 1600 chilometri. Agro pontino che è una grande risorsa per i disoccupati italiani. Ce ne sono 30.000 che lavorano, e magari bisognerà adottare un sistema di rotazione, visto che non avviene in altri campi. (Ilarità).
      Poi, vi sono i lavori dell'acquedotto istriano, del piano regolatore di Trieste, della bonifica del Basso Tagliamento, della nuova stazione di Venezia; Milano ha il piano regolatore in corso di esecuzione: Torino completerà la via Roma; Genova ha un programma di lavori abbastanza ampio; Firenze ha la nuova stazione; Bologna ha lavori importanti dal punto di vista del piano regolatore; Napoli ha la nuova stazione marittima, il bacino di carenaggio e i lavori del rione Carità; Roma ha un blocco di lavori che si fa col bilancio ordinario del Governatorato e che vanno, dall'isolamento dell'Augusteo, alla Casa del Littorio.

(segue...)