(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]
Per quel che riguarda l'industria,
vi ricordo che abbiamo uno stanziamento di milleduecento milioni per
l'elettrificazione delle Ferrovie dello Stato. Ma l'industria avrà
altri lavori di natura militare, appunto perché c'è il
disarmo. (Applausi).
Posso dirvi che noi utilizzeremo
in costruzioni di navi di linea quelle settantamila tonnellate di
naviglio che ci furono consentite dalla Convenzione di Washington.
(Applausi).
Questo avrebbe importato una
fortissima somma. Oggi, ci aggiriamo sul miliardo, che sarà
rateizzato nei sei anni che vanno dal 1934 al 1940. Dovete pensare
che una nave di linea, per essere pronta richiede non meno di quattro
anni; una nave di linea di quel tonnellaggio che faremo e che già
è stato stabilito, naturalmente!
Poi, sempre nello stesso periodo
di tempo, rinnoveremo la flotta aerea per una somma che si aggira sul
miliardo. Abbiamo una flotta aerea efficiente, ma gli aeroplani
invecchiano presto. Un aeroplano quando ha sei anni, è già
quasi decrepito. Io credo che i nostri operai metallurgici, meccanici
e siderurgici, carpentieri, elettricisti, troveranno che queste
ordinazioni sono le benvenute, perché, quando c'è il
lavoro garantito per un certo periodo di tempo, è la
tranquillità e non solo il pane, è la tranquillità
morale che entra, in milioni e milioni, di famiglie Italiane.
Qualcuno ha detto: perché
lo Stato non diminuisce il costo dei suoi servizi? Ma lo ha già
fatto! Perché la cartolina postale costava 10 centesimi prima
della guerra e ora ne costa 30, perché, per affrancare una
lettera, occorrevano 15 centesimi e oggi 50. C'è rimasto un
po' di sfasamento nell'affare dei pacchi. Il camerata Puppini è
intervenuto a provvedere.
Per quello che riguarda i
passeggeri, siamo al di sotto dell'anteguerra. Perché, tra le
primavere che sono monopolizzate (e forse è per questo che noi
dobbiamo attendere l'effettiva primavera!) e le altre stagioni, che
vengono utilizzate a scopi di turismi e movimenti forestieri, le
stagioni, le giornate, i treni popolari, si può concludere
che, in Italia, si viaggia gratis!
(segue...)
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