(segue) La situazione economica
(26 maggio 1934)
[Inizio scritto]
Un giorno avete letto sui giornali
un comunicato in data 12 marzo 1934 che diceva: «In questi
giorni si sono tenute le adunanze dei consigli di amministrazione
delle tre grandi banche italiane di credito ordinario: Banca
commerciale italiana. Credito italiano e Banco di Roma, per procedere
all'approvazione dei bilanci da sottoporre alle prossime assemblee
annuali di fine marzo.
«Dalle constatazioni fatte
risulta che l'organismo bancario italiano è uscito dal periodo
di depressione in condizioni di sicura efficienza e ricostituito
nella pienezza delle sue capacità di lavoro compiutamente in
grado di dare un concorso sempre più largo alle attuali
esigenze della ripresa economica nell'esercizio delle sue classiche
funzioni di strumento di compensazione del movimento del denaro e di
assistenza ai commerci mediante operazioni di credito ordinario.
«I dividendi che saranno
proposti alle prossime assemblee sono del 5 per cento.
«Le riserve degli istituti
sono state adeguate in corrispondenza alla cessazione di ogni rischio
per investimento di carattere industriale le quali in conformità
alle direttive del Regime per il miglior coordinamento delle attività
industriali dello Stato, sono state assunte direttamente dalla
E.I.R.I. che procederà al loro graduale smobilizzo e al
deflusso del mercato dei capitali.»
Io credo che il grosso del
pubblico avrà detto, leggendo questo comunicato: «Le
cose vanno meglio!», effettivamente è così!
Ma gli iniziati (si ride) avranno
detto: «Che cosa c'è dietro questo comunicato?»
Ve lo spiego subito.
Durante la guerra e dopo la guerra
in Italia la banca aveva smesso di fare la banca. (Approvazioni). La
banca deve fare la banca, deve raccogliere, distribuire e dare gli
interessi al denaro.
(segue...)
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