(segue) La razza bianca muore?
(4 settembre 1934)
[Inizio scritto]

      «Il numero dei decessi sarà, allora, di gran lunga superiore a quello delle nascite. Già lo spopolamento ha impoverito numerosi dipartimenti, dove i villaggi periscono e le fattorie cadono in rovina. Lasciare che la denatalità si accentui ancora e si estenda a tutto il territorio significa accettare che il popolo francese diventi un popolo di vecchi e condannare la Francia ad un indebolimento progressivo. In seguito allo spopolamento, agricoltura, commercio ed industria declineranno sempre più per mancanza di consumatori. Lo Stato diventerà insolvibile per mancanza di contribuenti, ed il Paese sarà incapace di difendere le sue frontiere contro popoli giovani per mancanza di difensori.
      «Questi pericoli non sono lontani, ma imminenti, e sono le generazioni attuali quelle che si trovano minacciate dalla denatalità nei loro beni e nella loro stessa vita, dalle prospettive di rovine e di guerre che il fenomeno apre dinanzi ai loro occhi.
      «Non c'è un'ora da perdere per correre ai ripari. Altre Nazioni ci hanno mostrato il cammino; la Germania e l'Italia pur avendo ancora eccedenze di nascite che rispettivamente sono di 250.000 e di 400.000 unità all'anno, hanno già impegnato una lotta energica contro la denatalità. Altre misure di ordine morale e di ordine materiale che la Germania e l'Italia hanno adottato si sono rivelate efficaci: all'ora attuale, il numero delle loro nascite è in aumento.
      «Sotto pena di morte, la Francia deve seguire il loro esempio.»
      Il manifesto reca le firme di due ex-presidenti della Repubblica quali Poincaré e Millerand, di Herriot, del Cardinale Verdier, del Maresciallo Foch e delle altre grandi personalità.
      A sua volta quest'appello viene rincalzato da una pubblicazione dell'Alleanza Nazionale per l'aumento della popolazione francese che dice:

(segue...)