(segue) La vertenza italo-etiopica e la politica estera italiana alla Camera
(25 maggio 1935)
[Inizio scritto]
A tale Scopo doveva servire, e ha
servito, l'incontro italo-austro-magiaro di Venezia; voglio anche
dire che le richieste austro-magiare non sono tali da ostacolare il
raggiungimento degli auspicabili obiettivi che la conferenza
danubiana si propone di attingere.
Quanto alla Germania è
nostro proposito, già comunicato a Berlino, di invitarla e di
tenerla al corrente delle successive fasi di preparazione.
Dopo le convenzioni franco-russe e
russo-cecoslovacche, convenzioni che hanno spostato gli equilibri
delle forze, era vivamente atteso il discorso del Cancelliere
germanico.
I suoi tredici punti non possono
essere né accettati né respinti in blocco: è
preferibile metodo quello di chiarirli e approfondirli. Non è
da escludere che la diplomazia si accinga a questo compito nelle
prossime settimane.
Per quanto concerne i rapporti
italo-germanici, è vero che un solo problema li compromette,
quello dell'Austria, ma è di basilare importanza.
Non sarà però
inopportuno, arrivati a questo argomento, di dedicare alcune parole a
coloro i quali ci vorrebbero pietrificare al Brennero per impedirci
di muoverci in qualsiasi altra parte del vasto orbe terracqueo.
(Acclamazioni entusiastiche, grida di: «Duce! Duce!»).
Anche a tale proposito bisognerà
dire una volta per tutte e nella maniera più esplicita che il
problema dell'indipendenza austriaca è un problema austriaco
ed europeo, e, in quanto europeo, anche particolarmente italiano, ma
non esclusivamente «italiano». (Vivissimi applausi).
In altri termini l'Italia fascista
non intende circoscrivere la sua missione storica a un solo problema
politico (approvazioni), a un solo settore militare (approvazioni)
quale è quello della difesa di una frontiera, anche se
importantissima, come quella del Brennero, poiché tutte le
frontiere, e le metropolitane e le coloniali, sono indistintamente
sacre, devono essere vigilate e difese contro qualsiasi, anche
soltanto potenziale, minaccia. (Nuove vivissime reiterate
acclamazioni).
(segue...)
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